Complotti, complotti ovunque. Speravamo di esserci lasciati alle spalle i complottisti con la fine del 2021 e invece no. Forse perché si stanno stancando di parlare di vaccini e la MotoGP è in pausa, ma eccoli affiorare alla Dakar. E che c’entreranno mai i complottisti con il rally più prestigioso del mondo? Tutta colpa di Danilo Petrucci, se così si può dire, e della sua KTM che lo ha lasciato a piedi durante la seconda tappa della Dakar che lo vedeva combattere in testa con i piloti più blasonati.
Tac! Ecco che tra una duna e l’altra la KTM 450 Rally si spegne lasciando lui a piedi e mezza Italia senza parole. Quando ancora non si sa il motivo e si vede la moto portata via in elicottero c’è già chi si lascia andare a un sarcastico “te l’avevo detto”, voleva fare il gradasso ed eccolo già fermo. I commenti su Instagram si sprecano e arrivano addirittura a ipotizzare la mano invisibile e no, non quella di Adam Smith, di qualcuno che gli avesse sabotato la moto perché troppo competitivo rispetto ai campioni di sempre e chi, addirittura, si è spinto ad ipotizzare che fosse stata la stessa KTM a giocargli un brutto scherzo perché stava mettendo in ombra le performance degli altri piloti arancioni.
Ma dove stiamo andando?
Questi ultimi due anni di pandemia ci hanno insegnato, purtroppo, che non ci piace accontentarci della realtà dei fatti, soprattutto quando la spiegazione è semplice. A molti, per riempire le giornate, è venuto l’hobby della ricerca dell’occulto e così nemmeno gli sport motoristici sono rimasti immuni, ma qui non c’è siero sperimentale che ci salvi.
Nel caso del buon Petrux, che per la cronaca ha manico da vendere, mescolato a velocità e tecnica davvero fuori dal comune, la spiegazione del ritiro dalla seconda tappa era davvero più banale di quanto si potesse pensare. Niente poteri forti dietro all’elicottero che porta via la KTM, bensì uno stupidissimo fusibile rotto della pompa della benzina del serbatoio posteriore, di cui Danilo non conosceva l’esistenza.
Per spezzare una lancia in favore dei complottisti, Petrucci ha scoperto solo nel momento del guasto di aver perso il passaporto, carta di credito e anche il cellulare, rimanendo così ulteriormente isolato dal proprio team.
Non tutte le sfighe vengono per nuocere però perché, se da una parte Danilo non potrà più correre nella stessa classifica degli altri, grazie alla nuova regola del Jolly introdotta quest’anno, l’ex MotoGP ha potuto riprendere la corsa, con la possibilità di mettersi sulle spalle un bel po’ di esperienza, che gli tornerà sempre utile in futuro.
Un'occasione più unica che rara che gli consentirà, tra l'altro, di correre al massimo delle proprie possibilità, senza però dover per forza sentire il peso della classifica finale, cosa non banale anche visto il suo recente infortunio all'astragalo che lo costringe ad assumere antidolorifici.
L’amaro in bocca rimane, anche perché oggi ha chiuso la quarta tappa con il terzo miglior tempo, lasciandosi indietro mostri sacri della Dakar del calibro di Benavides e Sunderland. Anche qui, però, qualcosa è andato storto a causa di una penalizzazione a causa di un superamento dei 30 km\h imposti nella speed zone.
Avrà fatto qualche sgarro a qualche industria di caffè?