Kim Kardashian veste tute da motociclista, Chiara Ferragni segue l'esmpio, Drake canta con una giacca dedicata a Valentino Rossi e Fabio Quartararo è tra i volti di Dolce & Gabbana, dunque che il mondo della moda prenda spesso spunto dalle due ruote non lo scopriamo oggi. Soprattutto però, non serve Anna Wintour per capirne i motivi: gli stilisti producono arte e lavorano meglio quando l'ispirazione arriva da emozioni forti. E le corse, quelle in moto, sono emozioni forti. Rispetto al solito però, la Milano Fashion Week 2023 ci ha lasciati con qualcosa di diverso: Philipp Plein, da sempre grande appassionato, ha scelto per aprire il suo spettacolo venti Yamaha della gamma racing. La scena che si è materializzata davanti agli invitati è stata quasi suerreale: luci spente, motori accesi. Un totale di quindici Yamaha R1, quattro R6 e una R1M hanno sfilato facendo tuonare il terminale di scarico con un wrap argentato e una fascia a led azzurri sul cupolino. A seguire Bang Bang di Nancy Sinatra, in un crescendo di tensione che esplode fragorosa accompagnata da musica elettronica. Può non piacerti Philipp Plein né tantomeno seguire la moda, ma se ami il motociclismo e le corse finisci per sorridere comunque davanti alla grandezza di questo spettacolo. Per tutti gli altri invece, Plein ha aperto al suo pubblico le porte del Fight Club: più di qualcuno, lasciando la sala ancora parzialmente frastornato, si sarà messo a giocare con il configuratore sul sito Yamaha.
Ecco perché finito l’evento abbiamo chiamato Alessia Cattelan, che assieme a Giulia Marrone gestisce tutta la comunicazione del marchio giapponese in Italia. “È una partnership nata perché lui, Plein, è un grande amante dei motori”, ci racconta al telefono quando le chiediamo di spiegarci come sono andate le cose. “Anche in passato per le sfilate ha scelto incipit motoristici, ma stavolta voleva delle moto da velocità e ha pensato che il miglior marchio a cui rivolgersi fossimo noi. A noi lui piace e gli abbiamo dato 20 moto, tutte sportive. Lui ha messo il marchio Yamaha sugli inviti, sulle sedute e nel backstage, in cui ci saranno state cento persone. È stato qualcosa di colossale. E direi che hanno scelto il meglio. Questo racconta meglio il nostro punto di visa sulle moto, che non sono soltanto per il motociclista. È un mezzo di mobilità, ma non solo”.
Quando vedi modelle inciampare a piedi, l’idea che una ventina di supersportive possano viaggiare su di un binario evitando di toccarsi, tra colonne e centinaia di persone a guardare, non è così scontata. “I modelli sono stati scelti da loro, ma erano tutti specialisti”, spiega Alessia con una risata. “In quei momenti non puoi lasciare nulla al caso, motivo per cui prima sono state fatte ore e ore di prove, quell’entrata l’avranno provata almeno una decina di volte. Anche perché non è stato solo l’ingresso, avevano fatto un lavoro con outfit… tutti in argento e con le moto wrappate. È stato molto bello anche perché il team era composto per metà da donne e per metà da uomini”.
A vedere queste moto nel buio, con i led e i modelli sulle moto vestiti completamente d’argento da Philipp Plein viene da pensare al Dark Side of Japan, claim della famiglia naked Yamaha lanciato dieci anni fa. Alessia risponde che sì, quella visione unisce, ma c'è sicuramente altro: “Plein fa veri e propri show eventi, è l’appuntamento più grande che c’è durante la settimana della moda. E ci è piaciuto perché la moda è sempre molto esclusiva, mentre il suo appuntamento è stato soprattutto inclusivo. C’è la parte super riservata e poi quella aperta al pubblico, come facciamo noi: in pista a fare la MotoGP ci possono andare in pochi, ma poi le moto sono per tutti”.
Dopo la sfilata lo stilista va a prendersi gli applausi del pubblico, è una delle tante regole di questi eventi. Plein lo ha fatto, nello specifico, dando pesanti manate di gas su di una Yamaha R1: “È stato un momento fortissimo", ricorda Alessia. "Era previsto, ma nelle sfilate può succedere sempre di tutto e dev’essere buona la prima, come alle gare. Non puoi sbagliare, non puoi tornare indietro e devi stare nei tempi alla perfezione”.
Plein ha osato e ci è riuscito, ricordandoci anche che per apprezzare una moto da corsa non serve necessariamente farla correre: anche così, a sfilare composta in prima marcia con una livrea che sembra venuta dallo spazio, finisce per muoverti qualcosa dentro. È un bell'oggetto, che sulla passerella della Milano Fashio Week diventa un lavoro artistico che qualcuno ha disegnato per dare una forma alla velocità.