Marco Bezzecchi col ghiaccio su una spalla e la luce negli occhi. In sala stampa il pilota del Team Mooney VR46 c’è arrivato così: con quell’aria solita che ha di uno che sembra catapultato per caso nelle situazioni e che dentro, invece, è ben consapevole di stare dove merita. Consapevole, ad esempio, che anche oggi il quinto posto messo nel sacco ha avuto il sapore del mezzo miracolo, se si pensa che solo sei giorni fa il Bez era in sala operatoria, con una clavicola fratturata e la testa piena di rabbia e di perché, ma anche del sogno di volare lo stesso in Indonesia per provare a fare una di quelle follie a cavallo tra la debolezza degli esseri umani e le infinite possibilità degli eroi. “Ho tirato fuori tutto, quel sorpasso su Binder all’ultimo giro è stato con l’ultimo sputaccio di forze” – ha raccontato il Bez ai microfoni di Sky. E di forza ce ne è voluta tanta davvero: contro il dolore, contro la paura e pure contro quel senso umano di arrivare a dirsi che in fondo potrebbe bastare, che tutto sommato ci si potrebbe pure accontentare e che magari arriva un momento, soprattutto mentre stai soffrendo e hai già fatto qualcosa di grande, in cui si può smettere di sognare. La quinta piazza non è un podio, la quinta piazza non è qualcosa per cui metteresti la firma, però un pilota davanti da superare sì: un pilota davanti, quando sei uno che vive di competizione, è sempre e solo qualcuno a cui sbattere la ruota posteriore sul naso. Anche all’ultimo giro, anche nelle ultime curve, fino a che si può.
“Sono contento? Certo che sono contento – ha raccontato ancora – perché solo pochi giorni fa pensavo che qui non ci sarei neanche venuto, invece Carlo, il nostro fisioterapista, il professor Porcellini con tutto il suo staff e i ragazzi del team hanno fatto un lavoro incredibile e il resto ce lo ho messo io. Era il mio dovere e penso di averlo fatto, mi ha dato gusto davvero, anche se adesso sono stanchissimo”. Il dolore non è tanto alla clavicola, quanto a tutto ciò che sta intorno.
“I muscoli – ha proseguito Bez – i muscoli intorno alla parte operata mi danno fastidio, ma ci sta. Riposerò in questi giorni che ci separano dal GP dell’Australia e paradossalmente penso che lì mi troverò meglio, un po’ perché saranno passati più giorni dall’intervento e un po’ perché io soffro di più fisicamente in un circuito come questo, con queste staccate, piuttosto che a Phillip Island. Riuscire a difendermi qui è stato importante anche dal punto di vista del morale e tutto sommato ho preso ancora anche un po’ di margine da Brad Binder e recuperato qualcosina a Jorge Martin. Essere ancora lì, al di là della lotta per il mondiale, è qualcosa che mette fiducia”. Sicuramente mette fiducia a lui, ma la mette anche a una squadra che pure oggi, nonostante la caduta di Luca Marini provocata da Brad Binder mentre era tra i primi, ha potuto prendere consapevolezza di saper lottare al vertice anche quando le cose non hanno preso la migliore delle pieghe, raddrizzando pure il destino. In Indonesia la VR46 c’è andata con due piloti che rischiavano di non farne uno e invece è tornata con una pole position, un quinto posto nel GP della domenica, un secondo e un terzo posto nella Sprint del sabato e tante certezze in più. Sponsor compreso. Tra un impegno in pista e l’altro, infatti, il team ha ufficializzato un nuovo title sponsor per la prossima stagione, con Pertamina pronta a subentrare a Mooney. Indizio chiaro, anche questo, che quando fai le cose per bene poi arrivano anche le soddisfazioni e le borse piene di quei soldi necessari a rendere sempre più ambiziosi i nuovi sogni. Bezzecchi, così come Marini e tutto il loro team, tornano dall’Indonesia esattamente con questo messaggio e, come ha confessato il Bez, anche con il “bravissimi” di Valentino Rossi. “I suoi messaggi in questi giorni sono stati importanti – ha raccontato – ci siamo sentiti e lo ringrazio, perché Vale, come tutti gli altri, mi hanno veramente dato grande forza”. La solita parte umana, quindi, che viene prima. E l’amicizia che resta il valore assoluto in un gruppo di ragazzi, quelli della VR46 Rider Academy tutta, che sembra sempre più solito, tanto che lo stesso Bez, subito dopo aver parlato della sua gara, finisce per parlare di Pecco Bagnaia e della lotta al titolo.
“Essere lassù, in cima alla classifica, non è mai facile – ha concluso il pilota riminese – ieri avevo detto che Martin avrebbe solo dovuto fare una cappella, è vero! Razionalmente è così per tutti, non solo per Martin: i piloti lo sanno. E è chiaro che io non volevo portare sfortuna. Sono dispiaciuto per Martin, perché immagino quanta delusione possa provare, e di contro sono contento per Pecco, perché meritava di tornare a vincere. In un campionato gli errori ci sono, fa parte del gioco, così come fanno parte del gioco gli infortuni o i momenti difficili, con la lotta tra i primi due che adesso si fa più serrata e spettacolare”. Anche per loro che la guardano da dentro, non solo per il pubblico a casa o sulle tribune.