“Non credo che Ducati stia costruendo una moto strepitosa e stravolta rispetto a quella che ha vinto il mondiale con Pecco Bagnaia. E’ chiaro che la Desmosedici 2023 sarà migliore, ma le differenze con la 2022 saranno minime, quindi siamo convinti di poter far bene e magari di riuscire a salire almeno una volta anche sul gradino più alto del podio con i nostri piloti”. Sono parole di Alessio Salucci, Uccio, con l’amico storico di Valentino Rossi e oggi team manager della Mooney VR46 che spiega così la scelta di correre nella prossima stagione con due Desmosedici 2022.
“Non voglio ricominciare da dove eravamo all'inizio della stagione sorsa – ha affermato Uccio - Avevamo la moto ufficiale, ma non ci capivamo molto. Quindi preferiamo continuare il nostro lavoro: Marini resta sulla GP22, che è una moto fantastica e Bezzecchi sta passando dalla GP21 alla GP22. Vogliamo continuità". Una scelta, quella di rinunciare all’ultima evoluzione della moto campione del mondo, che non è solo figlia di questioni economiche, ma quindi anche della volontà di uniformare il lavoro nel box. “I nostri due team hanno avuto problemi a lavorare insieme nel 2022. Perché le differenze in MotoGP al momento sono minime, ma comunque significative. Ora i due capotecnici potranno lavorare meglio insieme la prossima stagione. Abbiamo iniziato a marzo a maturare questa decisione e poi passo dopo passo siamo arrivati alla conclusione. Inoltre non è un segreto che oggi anche l'aspetto finanziario sia un fattore importante".
Niente da nascondere, quindi, e nessuna giustificazione da cercare, per una squadra che già alla sua stagione d’esordio è riuscita a salire sul podio con Marco Bezzechi – che ha conquistato anche il titolo di rookie dell’anno – e che ha ottenuto risultati buoni e costanti con Luca Marini. Nessun cenno, nell’intervista rilasciata da Uccio a Speedweek, invece, per quanto riguarda l’ipotesi di un addio a Ducati in favore di Yamaha nel 2024, con il team manager tavulliese che evita proprio di toccare l’argomento. e aspettative per la nostra seconda stagione in MotoGP sono diverse. “Vogliamo provare a vincere una gara – ha concluso Uccio - Ma non pretendiamo troppo perché come tutti i team satellite sono al servizio del team ufficiale. Nel 2023 ci aspettiamo sicuramente un po' di più e siamo fiduciosi, ma dove saremo e dove potremo arrivare lo vedremo solo quando le moto saranno in pista”.