Dodici anni dopo il drammatico incidente sugli sci che lo ha costretto a ritirarsi dalla vita pubblica, Michael Schumacher torna a farsi sentire, anche se solo con le sue iniziali, le “MS” tracciate su un casco da gara. Un gesto piccolo ma carico di significato, compiuto con l’aiuto della moglie Corinna che da anni lo assiste con discrezione nella loro residenza sul Lago di Ginevra.


La firma è parte di un progetto benefico ideato da Sir Jackie Stewart, leggenda della Formula 1 e fondatore della Race Against Dementia, la fondazione che raccoglie fondi per la ricerca sulle malattie neurodegenerative. Il casco, una replica del modello indossato da Stewart negli anni ’60 e ’70, è stato firmato da tutti i campioni del mondo F1 ancora in vita. Quella di Schumacher, l’ultima a mancare, completa simbolicamente la collezione.
“È meraviglioso che Michael abbia potuto contribuire a questa causa, con il supporto di Corinna,” ha raccontato Stewart al Daily Mail. “Una malattia come la demenza colpisce milioni di persone e serve un impegno concreto per affrontarla. Ogni firma su quel casco rappresenta non solo la storia della Formula 1, ma anche un passo verso un obiettivo più grande.”

Il casco sarà presentato ufficialmente al Gran Premio del Bahrain, dove Stewart – oggi 85enne – compirà anche un giro dimostrativo sulla leggendaria Tyrrell con cui vinse il titolo mondiale nel 1973. L’asta benefica si terrà nei prossimi mesi e si prevede possa raccogliere una cifra significativa per sostenere la ricerca. Michael Schumacher non compare in pubblico dal dicembre 2013. Dopo l’incidente sulle nevi di Méribel, il campione è stato sottoposto a una lunga riabilitazione. Le informazioni sulle sue condizioni di salute sono sempre state gestite con estrema riservatezza dalla famiglia, che ha scelto di proteggere la sua privacy.
Questo gesto, per quanto simbolico, ha un valore particolare: è un segno di presenza, un modo per ribadire che Schumacher c’è, anche se in un’altra forma. E che, nonostante la distanza dal mondo delle corse, continua a sostenere le cause importanti – quelle in cui credeva quando dominava la pista.
