Quando correva a 300 km/h non ha mai dovuto fare i conti con infortuni particolarmente seri, tanto che Andrea Dovizioso s'è sempre definito "un pilota fortunato" proprio perché, rispetto a molti altri, non ha dovuto fare troppi dentro e fuori dagli ospedali
Adesso che ha appeso il casco al chiodo, peró, le cose sono un po' cambiate. A portargli bene, evidentemente, era l'asfalto, visto che giá nel 2020 si era fatto male a una spalla partecipando a una gara di cross e visto che adesso ha replicato con un nuovo infortunio. A annunciare l'ultima disavventura é stato lui stesso.
"C'è questa nuova moda che i crossisti seguono: far vedere le loro fratture - ha scritto il Dovi - E io, che un pò crossista mi sento non potevo non essere "in trend"...e ho deciso di giocarmi la carta della frattura del polso (scomposta per bene, naturalmente). Un paio d'ore di paura, ma fa parte del gioco. La cosa importante è che sto bene e non ho riportato danni permanenti.
Ieri ho avuto la fortuna di avere vicino, e di incontrare, delle persone che ora è il momento di ringraziare. Il primo, sentito, grazie va al primario della UOC, il Prof.Lamponi Federico, e a tutto il personale dell'Ospedale Murri di Fermo. Siete stati tempestivi, gentili e aperti nel consultarvi e coordinarvi nella decisione finale con chi, le mie ossa, le conosce bene. Grazie di cuore anche ai piloti che erano in pista e allo staff del Crossodromo Catini di Ponzano di Fermo, che mi hanno soccorso e aiutato dopo la caduta. E poi un grazie speciale a due persone che mi sono sempre accanto. Una sei tu, Fabrizio Borra che, ormai abituato alla gestione delle mie operazioni, sei riuscito, anche da "remoto", a farmi da angelo custode. Nelle prossime settimane mi sa che frequenterò spesso il Fisiology Center... E poi ci sei tu, Yuri. Amico e presenza immancabile che, una volta in più, è stato un sostegno impagabile. Grazie, di cuore a tutti. Ora mi prendo una piccola pausa. Ci vediamo in pista, tra un mesetto, per tornare sugli obiettivi del 2023"