C’era solo una cosa da fare: costruire personaggi. E Dorna non lo ha fatto. Carlo Pernat la pensa così e non si fa problemi a dirlo, pur riconoscendo il grandissimo lavoro fatto da Dorna a partire dal 1992, quando ha preso in mano il motomondiale.
Finita l'era Valentino c’era bisogno di personaggi e bisognava costruirli – ha detto il manager genovese ai colleghi di Corsedimoto - Per fortuna c'era la Ducati con Pecco Bagnaia che ha portato un po' di entusiasmo e quest’anno i media ha parlato un po’ più di moto. Ma non è questo il modo di gestire... La Dorna deve fissare i prezzi contenendoli, cercare di far venire la gente al paddock da giovedì, far parlare i tifosi con i piloti. Quando un'era finisce, se non cerchi un modo per coinvolgere più persone possibili commetti un grosso errore". Per Pernat c’era bisogno di una ventata pop, di qualcosa che portasse le famiglie in pista, anche a costo di chiedere ai piloti di concedersi di più. E magari di uscire anche dai dettami del politicamente corretto che rendono l’immagine di protagonisti incapaci di essere abbastanza protagonisti. Ok le performance, ok il talento, ma lo spettacolo delle corse in moto è da sempre fatto anche di altro e adesso, di fatto, non c’è più Valentino Rossi a mettere una toppa su tutto con la sua immagine.
Il grande errore di Dorna, a detta di Pernat, è stato quello di mantenere una sorta di gestione familiare anche adesso che il Circus non è più quello del 1992. “Le strade erano due: o facevano due manager come la F1, per esempio un Davide Brivio e un uomo di marketing, oppure si prendeva una strada più familiare – ha aggiunto Pernat – Dorna ha tutto il diritto di farlo, ma i primi segnali non sono molto positivi, perché invece di assumere dei professionisti, ha preso dei familiari. Questo è molto pericoloso, è un mondiale, certe decisioni vanno prese al momento giusto e con le persone giuste. Ad esempio, la decisione di queste gare sprint è stata presa senza discuterne con i piloti e nemmeno con le case, è incomprensibile. Al Mugello, e faccio un altro esempio, c'è stata una strage di biglietti, hanno organizzato la Valentino MotoGP Legend. Ma lo hanno fatto solo per venti minuti in sala stampa. Bisognerebbe invitare tutti i tifosi di Rossi, fare con loro qualche giro con la moto, fare una parata con i piloti… andava gestito tutto in modo diverso”.