La Ducati con Claudio Domenicali conferma la sua filosofia, ovvero quella di riservare al Team Pramac di Jorge Martin e Johann Zarco un trattamento che, ad eccezione dei colori di tuta e livrea, è da ufficiali. Lo spagnolo ed il francese, infatti, guideranno una Desmosedici GP 23 nel corso della prossima stagione, la stessa specifica che avranno a disposizione Enea Bastinini e Pecco Bagnaia. È ammirevole la coerenza di Ducati, la quale preferisce partire con quattro punte dotate tutte delle medesime potenzialità, spazzando via qualsiasi discorso su eventuali prime e seconde guide. Una strategia coraggiosa, sportiva, che in questo 2022 ha dimostrato di poter anche essere vincente. Non ci sono mai state polemiche tra piloti Pramac e ufficiali, mai una lamentela in riferimento a possibili squilibri tecnici, anche quando Pecco Bagnaia era leader in campionato e meritava tutte le attenzioni possibili da Borgo Panigale. L'impostazione non cambierà nel 2023, stagione in cui Ducati si presenta da dominatrice assoluta delle massime competizioni a due ruote, inghirlandata di una tripla corona (titolo piloti, costruttori e squadre) sia in MotoGP che in Superbike.
Rispetto alla stagione conclusasi un mese fa a Valencia, nel 2023 l'unica variabile che potrebbe cambiare gli equilibri tra Ducati ufficiale e Team Pramac è Enea Bastianini. Il riminese ha vinto quattro gare nel 2022 con la GP21 del Team Gresini e non sarà certo disposto - in partenza - a svolgere un ruolo da comprimario. Se la gestione di dei due compagni di squadra in rosso - il campione in carica Pecco Bagnaia e l'arrembante Enea Bastianini - è già uno dei temi più caldi del 2023, allora la politica di Borgo Panigale suggerirebbe di allargare la questione anche ai piloti Pramac. Tutti partiranno e finiranno, a meno che Ducati non smentisca la propria filosofia, con gli stessi mezzi a disposizione. Borgo Panigale ha già dimostrato di essere all'altezza del compito sia dal punto di vista tecnico che logistico. Resta qualche dubbio in più riguardo all'equilibrio mentale e delle relazioni umane. Una stabilità che il Team bolognese dovrà assicurarsi di mantenere, poichè i piloti di natura (e in particolar modo i piloti Ducati del 2023) sono egoisti. Bagnaia reclamerà di diritto più attenzioni dopo il titolo mondiale conquistato, Bastianini tenterà di far leva sul comportamento corretto avuto nei riguardi di Pecco nel finale del 2022 e Martin non ha mai nascosto come la promozione di Enea in rosso gli sia rimasta indigesta. Johann Zarco, dal possibile parapiglia, potrebbe trarne vantaggio. Claudio Domenicali, interrogato a proposito, ha ammesso che sarà necessaria una buona dose di sensibilità per dirigere l'intera orchestra: "Bagnaia e Bastianini sono i due piloti che hanno vinto più gare nel campionato che si è appena concluso. Sono piloti con caratteristiche diverse, ma hanno già dimostrato il loro talento. Partiranno nella stessa configurazione tecnica, come Johann Zarco e Jorge Martin. Abbiamo grandi speranze per entrambi, soprattutto per Jorge. C'è stata una struttura di crescita in termini di conoscenze e abilità, ma anche nel modo in cui parliamo con i piloti. In passato abbiamo commesso errori che dobbiamo ammettere, ma pensiamo di aver capito da quegli sbagli. La struttura è molto solida e si è visto nella parte finale del 2022, quindi ci sono tutti gli elementi per fare bene le cose”.