Luca Marini è il fratello di Valentino Rossi sì, e le sue prestazioni passano spesso sottotraccia. Perchè viene inevitabilmente paragonato ad un mito del motociclismo, al pilota che ha vinto nove titoli mondiali, un quarto delle gare disputate. A colui che ha cambiato faccia al Motomondiale, rendendolo uno sport di massa. Eppure Luca Marini - dopo essersi conteso il titolo della Moto2 con Enea Bastianini fino all'ultima gara ed aver faticato nell'anno di esordio in MotoGP - ha siglato un 2022 da incorniciare, soprattutto se si considerano le difficoltà inizali. Nelle prime gare etraeuropee Luca non aveva feeling con la sua nuova Desmosedici GP22. Lui, il capotecnico David Munoz e il Team Mooney VR46 non si sono persi d'animo e nel Vecchio Continente - con un lavoro graduale e teso ad un progressivo miglioramento - la confidenza è arrivata tra le mani di Marini. Il numero 10, da Le Mans in poi, è sempre stato nel gruppo dei migliori, in qualifica e in gara. Due settimi posti (Aragon e Valencia), sesto al traguardo in quattro occasioni (Mugello, Barcellona, Motegi, Phillip Island), quinto al Sachsenring e due quarti posti (Zeltweg e Misano). Luca Marini è già un top rider, per convincere tutti avrebbe bisogno di quel podio sfiorato diverse volte. Quell'affermazione che, come già successo in Moto2, potrebbe sbloccare nella mente del pesarese meccanismi vincenti.
“Molte volte sono stato vicino al podio, altre volte sembrava davvero a portata di mano. Cosa non ha funzionato? Ci sono solo tre posti sul podio! Non c'è un vero motivo per spiegarlo, spesso siamo stati tra i più veloci in pista, ma non è facile essere uno di quei tre a fine gara. Almeno non è ovvio. A volte ci è mancata un po' di fortuna, altre volte abbiamo perso qualcosa in qualifica e siamo partiti molto indietro" - ha commentato ironicamente Luca in un'intervista ad Autosport, prima di tornare sui confronti con il fratello: "Che sia il fratello di Valentino Rossi non cambia molto le cose. Non ha molto senso paragonarci. Quello che ha fatto durante la sua carriera è stato incredibile; qualcosa che nessuno può ripetere. Tra l'altro quelli di oggi sono anche tempi diversi. Adesso è impossibile per chiunque vincere dieci gare di fila perché il livello è altissimo. Ecco perché è irrazionale confrontarci, ed è per questo che non sento più alcuna pressione". Infine Marini, ripensando alla sua crescita in questo 2022, ha chiarito obiettivi e aspettative per la prossima stagione: "Da inizio stagione ad oggi il balzo in avanti compiuto dagli ingegneri Ducati è stato impressionante. Nei test prestagionali la situazione era critica, difficile, soprattutto per me che avevo fin dall'inizio la specifica 2022. Col senno di poi non avrei firmato per i risultati che ho ottenuto perchè ero ben consapevole di poter essere tra i primi, sapevo che avrei potuto fare bene. Sono molto positivo per il 2023 perché in questa stagione abbiamo imparato, siamo cresciuti e per il prossimo anno dobbiamo puntare in alto, alla vittoria".