È giugno 2009, e – come riporta La Gazzetta dello Sport - sulla pista di Valencia sta girando un’Aprilia Rsv4, il bolide che la casa italiana ha appena fatto esordire nel Mondiale Superbike con Max Baggi in sella. La moto, priva di riconoscimenti sulle carene, sfreccia veloce tra le curve del Ricardo Tormo, alla guida però non c’è Max Biaggi come ci aspetteremmo: il pilota vestito con una tuta bianca e rossa, indossa infatti un casco riconoscere da qualsiasi appassionato di automobilismo: a bordo dell’Aprilia c’è infatti il sette volte campione del mondo di Formula 1 Micheal Schumacher. Per quale motivo però Schumacher sta guidando su una Rsv4 ufficiale?
Dopo l’ottimo esordio di qualche mese prima della Rsv4 in Wsbk, per puntare alla vittoria e riuscire a insidiare Ducati e Yamaha il team si rende conto che c’è ancora del lavoro da fare. Da qui la decisone di fare dei test straordinari, per provare a colmare definitivamente il gap con la concorrenza. Così a giugno, la squadra prove si dirige a Valencia assieme al collaudatore tedesco Alex Hoffmann per cercare di dare a Biaggi e Nakano il materiale necessario per raggiungere l’obiettivo.
In circuito è presente anche un camion con le consegne Ktm, e infatti alla Rsv4 dell’ex-MotoGP si alterna una bicilindrica austriaca che riprende la via dei box proprio quando il “muletto” Aprilia in pista. Quel giorno però a correre a Valencia, c’è anche Micheal Schumacher. Il campione della Ferrari che dopo il suo (primo) ritiro non ha perso occasione per mettersi al volante di ogni mezzo che gli passa per le mani: Ktm, Honda, Yamaha, Ducati. Nel novembre 2007 infatti, aveva già provato la Ducati Desmosedici di Stoner.
Come il più comune degli appassionati il tedesco fa domande, guarda la Rsv4, analizza i dettagli tecnici e cerca di captare qualche segreto parlando con il connazionale Hofmann. E così, ecco che qualcuno dice: “Ma se gli facessimo provare la moto?”. Nulla, dunque, di programmato o organizzato decidendo di avvisare i capi a fatto compiuto.
Così il pilota con la tuta di pelle addosso e casco in testa, sale sulla moto numero 2. Sul cupolino, a identificare la seconda delle Rsv4 “prototipo”, solo la scritta Heidi e la foto della Klum, supermodella tedesca di cui Hofmann è solito usare il nome per battezzare la moto n°2. Michael fa una decina di giri, senza cronometro, e quando torna in pit-lane è raggiante: l’Aprilia lo ha entusiasmato. La sera, a prove fatte, l’episodio viene raccontato ai diretti superiori di Aprilia Racing: “Siete matti?! Se questa cosa esce ci ammazzano!”. È deciso: fuori dal test team non lo deve sapere nessuno, tanto meno gli alti gradi.
Ora, a 12 anni di distanza, emergono da qualche cassetto le foto inedite di quel test super-segreto, preziosi ricordi di una giornata unica. Qualche settimana dopo quel test top secret Biaggi vinse a Brno, in Repubblica Ceca, regalando all’Aprilia la sua prima vittoria targata Rsv4: il successo inaugurale per un binomio semplicemente incredibile.