E che te pareva? Non poteva passare un altro po’ di tempo senza che si parlasse del 2015. Viene da dirlo leggendo l’ultima intervista rilasciata alla collega Maria Guidotti da Jorge Lorenzo, in occasione della sua partecipazione ad una gara con Porsche sul circuito del Mugello. Undicesima posizione conquistata e, poi, immancabile bagno di folla, con il maiorchino che, manco a dirlo, è tornato a parlare di moto. Cadendo anche nella provocazione di tornare sull’argomento più trito e ritrito della storia recente della MotoGP: il fantomatico biscottone con Marc Marquez del 2015, che costò il decimo titolo a Valentino Rossi. Proprio Valentino Rossi, secondo Jorge Lorenzo, ha avuto una grande colpa in quella stagione: “Quell'anno avrei potuto vincere il titolo molto facilmente perché ero il più veloce, ma alla domenica mi succedeva sempre qualcosa – ha raccontato - Così è stata una stagione sofferta. Tanti i fattori, ma non dobbiamo dimenticare il GP d'Argentina per quel che riguarda la questione Rossie Marquez. Valentino aveva fatto cadere Marquez senza chiedergli scusa nel post gara. Marquez non l'ha digerita. Credo che le scuse avrebbero cambiato il corso delle cose”.
Insomma, il biscotto non c’è stato, perché Jorge Lorenzo quel mondiale lo ha vinto tra i cordoli riuscendo a essere più forte anche della sfortuna, ma di sicuro c’è stato un Marc Marquez che c’ha messo del suo a causa di uno sgarbo subito. O, meglio, delle scuse mancate dopo che Vale lo aveva fatto cadere in Argentina. E’ questa, a distanza di ormai sette anni, la posizione di Jorge Lorenzo su quel maledetto 2015, con il maiorchino che arriva ad aggiungere un sibillino: “ se fossero arrivate quelle scuse, le cose sarebbero andate diversamente”. Onestà intellettuale e quinto titolo comunque in tasca, con Valentino Rossi che comunque non ha mai fatto una colpa a Lorenzo per quanto accaduto quell’anno. Tanto che i due, pur essendo stati rivali agguerritissimi, hanno mantenuto un rapporto di profonda stima: “Senza un carattere così forte, probabilmente sarei stato sconfitto anche sul piano mentale, perché Valentino aveva tutta l'attenzione. Era amato da tutti e questo mi faceva sentire più piccolo. Ma sono stato determinato. Una volta abbassata la visiera, il mio unico obiettivo era dare gas e vincere”.
Gli è riuscito, gli è riuscito bene e anche più di una volta, con Jorge Lorenzo che adesso non rimpiange gli anni nel paddock, ma ammette che gli piacerebbe vedere una MotoGP con più rivalità: “Tutti hanno delle buone relazioni e sembrano quasi amici, complice lo scambio di like sui social. Questo dà onore allo sport, perché ci vuole rispetto, ma i grandi duelli hanno da sempre acceso le corse. La rivalità era nell'aria. Penso allo sguardo feroce di Gibernau verso Rossi a Jerez nel 2005. Le scaramucce anche fuori dalla pista tra Biaggi e Valentino... Queste cose appassionano la gente”.