A più di un anno dal furto del prezioso orologio Richard Mille subito a Viareggio dal pilota della Ferrari Charles Leclerc il tribunale di Lucca ha condannato con rito abbreviato tre dei quattro rapinatori, accusati di aver sottratto - con la scusa di un selfie - l'orologio al pilota monegasco dal valore stimato di circa due milioni di euro.
La dinamica del furto, ricostruita dai carabinieri grazie al fondamentale aiuto di Leclerc, ha incastrato i quattro uomini che, su due mezzi diversi, avevano seguito il pilota da Forte dei Marmi fino a Viareggio dove si era poi svolto il furto: il monegasco si trovava in zona in compagnia del viareggino Andrea Ferrari, preparatore atletico del pilota, e una volta arrivato a Viareggio era stato avvicinato da due finti tifosi in scooter che, chiedendogli una fotografia, gli avevano sfilato l'orologio ed erano scappati. Leclerc aveva tentato di inseguirli ma l'altro mezzo, suv di grossa cilindrata noleggiato a Napoli, aveva bloccato la strada alla Ferrari del pilota per lasciare scappare gli altri due rapinatori in sella allo scooter.
La rapina, avvenuto ad aprile 2022, aveva portato prima al ritrovamento dell'orologio - che i rapinatori avevano provato a vendere sul mercato spagnolo - e poi all'arresto dei quattro. I rapinatori rispondono ai nomi di Luciano Allinoro di 40 anni, Francesco Pinto di 20 anni, Annamaria Nocerino di 30 anni. Per il quarto membro della banda, Davide Stefanoni di 30 anni, ci sarà invece un altro processo perché l'imputato ha scelto di proseguire con rito ordinario. Il giudice, come riferito dal Corriere della Sera, si è pronunciato con una condanna di 10 anni e 8 mesi per Allinoro e Pinto, mentre per Nocerino la condanna è di 6 anni e 5 mesi.