Diciottesimo in classifica con 35 punti a sei gare dal termine, un settimo posto a Portimao come miglior risultato stagionale. Alex Marquez nel 2020 non si sarebbe mai immaginato che la sua avventura in Honda potesse finire così. Nell’anno del campionato contingentato causa Covid-19, infatti, Alex, sbarcava in top class da campione del mondo Moto2, trovando il fratello come compagno di squadra nel team in cui – tradizionalmente – tutti i piloti vorrebbero approdare. Ma se nello sport tutto può cambiare rapidamente, ecco che nel motorsport le convinzioni sono sono ancor più di passaggio.
Proprio all’avvio di quell’anomalo mondiale, cominciato a luglio, Marc Marquez si infortunò gravemente nella ghiaia di Jerez. Alex, così, dovette prendere le redini della squadra più blasonata del Motomondiale. Al netto delle fisiologiche difficoltà di adattamento che vanno concesse ad un rookie, il fratello minore dei Marquez riuscì a fine stagione a mostrare il suo valore con due podi consecutivi. Un secondo posto sull’asfalto fradicio di Le Mans, replicato la domenica successiva ad Aragon, in quello che è stato indubbiamente il miglior weekend di Alex in MotoGP. Ai tempi, però, Alberto Puig aveva già deciso di retrocedere il pilota di Cervera nel team di Lucio Cecchinello: nella squadra ufficiale – orfana di Marc per buona parte della stagione successiva – serviva l’esperienza di Pol Espargaro. E per Alex quella settimana da podio, col senno poi, rimase soltanto un exploit.
Il due volte campione del mondo, infatti, non è più riuscito a tornare a quei livelli. Dopo un 2021 complicato con la RC213V del team LCR, questa stagione ha segnato definitivamente la fine del rapporto tra Alex Marquez e la Honda. “Non mi sono mai sentito a mio agio, a parte il primo anno” – ha raccontato Alex in un’intervista ai colleghi spagnoli di Sport. “Poi non sapevo come dare continuità a quel bel debutto siccome non mi sentivo più parte importante del progetto. Devo ammettere che non sono riuscito a trovare il mio posto in Honda, alla fine di quest’avventura ho una sensazione agrodolce”. Il pilota spagnolo ha successivamente approfondito la questione, discutendo l’approccio di lavoro della Casa giapponese: “Honda deve cambiare mentalità. Le fabbriche europee e il loro modo di fare hanno cambiato le cose in MotoGP, lavorando sodo con i loro test team su ogni tipo di circuito. Marc adesso tornerà qui ma non è che la Honda vincerà di nuovo, assolutamente no! I consigli di Marc aiuteranno, sì, ma il problema della Honda non sono i piloti”. Riferendosi ancora al fratello, Alex ha chiosato: “Ho sentito dire che Marc ha vinto, ed è vero, con moto peggiori di questa, ma il campionato era molto diverso. Prima facevi una brutta gara e arrivavi sesto, ora arrivi 12°. Marc può fare magie, sì, ma un progetto come quello della Honda non può basarsi sulla magia di un pilota".
Alex Marquez al termine di questa stagione passerà in Ducati, nel team Gresini, a fianco di Fabio Di Giannantonio. Il due volte campione del mondo è fiducioso in ottica 2023: “Amo la decisione che ho preso. Voglio lavorare duramente per adattarmi ad una moto che è competitiva in mano a molti. Non mi pongo obiettivi irraggiungibili, voglio lasciarmi andare, voglio essere, perché so che posso, l’Alex di Aragon 2020”.