Chi non conosce la storia del motor sport potrebbe pensare che uno che si esprime in questi termini nei confronti di un marchio è uno che con quel marchio non ha mai avuto a che fare e, anzi, ha sempre avuto il dente avvelenato. Invece Casey Stoner e Ducati hanno scritto la storia proprio insieme, restando per anni e anni legati a doppio filo e al ricordo di quella stagione magica in cui per la prima volta il marchio di Borgo Panigale è salito sul tetto del mondo, proprio insieme al campione australiano.
Poi, però, come succede per molte storie d’amore, i rapporti sono finiti per logorarsi e Casey Stoner quando può non perde occasione per picchiare durissimo verso quelli di Borgo Panigale. Lo ha fatto anche in questi giorni, in una lunga intervista in cui ha voluto concentrarsi sul modo che Ducati ha di trattare i piloti. E le sue dichiarazioni sono state a dir poco velenose. “In Ducati mettono una pressione pazzesca sui piloti” – ha tuonato.
Una pressione con cui adesso si trova a fare in qualche modo i conti anche Pecco e che probabilmente lo scorso anno s’è tradotta anche in qualche ordine di scuderia di troppo, secondo l’australiano. “Non si limitano a chiedere a un compagno di squadra di non causare problemi e restare indietro. Controllano tutto. Non mi è piaciuto quello che ho visto e so che Pecco non lo voleva. Mi dispiace per Pecco”. Passato a parte, però, la situazione ora non sarebbe del tutto diversa.
E a farne le spese è principalmente proprio Bagnaia, che si ritrova adesso con tanti punti lasciati per strada e uno Jorge Martin pronto a vendere carissima la pelle pur di strappargli il numero uno dal cupolino. “Hanno messo così tanta tensione nelle situazioni – ha concluso Stoner - Potrebbero imparare a essere migliori in questo senso. Non sono stati bravi a gestire i piloti e a comprendere le pressioni che subiscono. Pensano solo nella loro dimensione. Hanno avuto la moto migliore per un po’, ma era comunque difficile per loro vincere un campionato fino all’anno scorso. Non è sempre e solo questione della moto. Riguarda il modo in cui viene eseguito il programma. Devono dare più credito ai piloti: lasciamo che dicano la loro. E togli loro la pressione, non metterla su di loro. Lasciali correre!”