Di quanto la Ducati non si accontenti e sia alla continua ricerca della perfezione in tutti i settori ne abbiamo parlato qui. Borgo Panigale domina in MotoGP, dove con sei gare di anticipo (Sprint Race comprese) ha già la certezza aritmetica che uno tra Pecco Bagnaia, Jorge Martín e Marco Bezzecchi sarà campione del mondo. Le Desmosedici in pista in top class - lo sappiamo - sono ben otto su ventidue, dato che più volte ha fatto scattare l'aggettivo "monomarca" nelle parole di chi giudica la supremazia di Borgo Panigale nel Motomondiale. Di sicuro ad essere monomarca è il campionato MotoE, con la Ducati che fornisce la totalità delle moto al campionato elettrico gestito e organizzato da Dorna. Nel quadro generale del predominio Ducati non ci si può dimenticare della Superbike, dove per il secondo anno consecutivo Alvaro Bautista ha portato il Team Aruba e la Panigale V4 sul tetto del mondo. Successo, quello dello spagnolo, che in questo 2023 è stato accompagnato anche dal titolo di Niccolò Bulega in Supersport 600 in sella alla Panigale V2.
La Ducati, che adesso - con il Team VR46 - ha dalla sua parte anche Valentino Rossi, sempre cauto di fronte alla possibilità di diventare affiliato a Yamaha nel 2025. La Ducati che tra un mese, a Valencia, vedrà salire sulla Desmosedici Marc Marquez, senza doverlo nemmeno pagare. La domanda sorge spontanea: "Cosa desiderare di più?". Semplice: visto che nelle competizioni su asfalto Borgo Panigale ha tutto e può provare solo a battere se stessa, l'obiettivo adesso è quello di provare a sfondare nel fuoristrada. Come? Con un prototipo interamente prodotto in casa (si presume verrà svelato nei prossimi giorni ad EICMA), dotato di motore desmodromico, che debutterà nel 2024 nel Campionato Italiano Motocross e che verrà affinato e perfezionato grazie ai feedback di uno dei migliori piloti della storia: Tony Cairoli. Della visione sempre più ambiziosa e totalizzante di Borgo Panigale nelle competizioni ne ha parlato - in un'intervista realizzata da Mirko Colombi per Motosprint - il Direttore Sportivo di Ducati Paolo Ciabatti: "Ducati vive un momento positivo. Sportivamente lo vediamo: vinciamo in Superbike, Supersport e MotoGP. Dal punto di vista vendite, contiamo risultati economici importanti. La decisione di approdare a terreni sterrati fu valutata tempo addietro, poi deliberate recentemente. Abbiamo capacità tecniche rinomate nella sigla ‘style, sofistication e performance’, sicché vogliamo sfruttare anche in un ambito selettivo e affascinante come il Cross".
Ciabatti, poi, ha chiarito tutti gli aspetti del nuovo progetto nel fuoristrada: "ll primo step da affrontare è rappresentato dal Campionato Italiano Motocross 450 Prestige, insieme al team Maddii di Alessandro Lupino. Contestualmente, abbiamo raggiunto un accordo con Tony Cairoli, come ben sapete. La moto sarà completamente sviluppata in casa, con propulsore a distribuzione desmodromica. Questo è da considerarsi un unicum nel panorama monocilindri quattroemmezzo, e il successivo 250 anticiperà una serie di modelli dalle diverse cilindrate e prestazioni. Sì, la tecnologia proposta è nostra. Chiaro, insieme a Lupino e Cairoli dedicheremo sessioni ottimizzate nel tempo ad affidabilità e affinamento, nella ricerca di alte prestazioni. La loro esperienza ci sarà utile nella ricerca perfetta dell’assetto, facendo valere le loro competenze di altissimo livello. Tony è entusiasta, chissà mai che non voglia prendere parte a una wild card l’anno prossimo. Abbiamo un animale da pista, anzi, da campo di Cross. Vedremo cosa lui si sentirà di fare, le decisioni saranno puramente sue. Ovviamente, qualora volesse tornare in azione, noi ne saremmo assolutamente felici ed eccitati. Non mi stupirei, qualora richiedesse una wild card o cose del genere".