A novembre, di norma, il titolo della MotoGP è già deciso, spesso anche prima dell’ultima gara a Valencia che quest’anno si correrà domenica 26, quando con tutte le probabilità i piloti troveranno ad attenderli un clima degno di Phillip Island. Di norma però è deciso anche il mercato piloti, ma l’addio di Marc Marquez alla Honda ha cambiato le cose per tutti: in HRC potrebbero andarci Fabio Di Giannantonio o Fermín Aldeguer (che avrebbe ricevuto una proposta biennale, al contrario dell’italiano) mentre la moto di Enea Bastianini rischia di finire nelle mani di Jorge Martín.
Questo, lo raccontiamo qui, rischia di essere un passaggio obbligato per Ducati nel caso in cui Jorge dovesse vincere il titolo, perché a Borgo Panigale non possono permettersi di lasciare un proprio pilota (perché Martín ha un contratto con Ducati) che diventa campione del mondo a una squadra satellite. Questo ovviamente sta accendendo una rivalità Italia-Spagna che in MotoGP non si respirava dal 2015 e dagli ultimi anni Duemila, in una spirale che andrà a intensificarsi ad ogni Gran Premio.
Lo senti in sala stampa quando chiedi ai piloti chi è il loro favorito al mondiale e in molti rispondono guardando al passaporto (sia che si parli di Bagnaia che di Martín) e gli opinionisti finiscono per schierarsi. Oscar Haro, ex braccio destro di Lucio Cecchinello, di schierarsi non ha mai avuto paura, come dimostra in una lunga intervista rilasciata a Paddock TV poi ripresa dai colleghi spagnoli: “Se la Ducati non mette Martín sulla Ducati rossa non capiscono niente”, spiega in un collegamento. Che questo possa succedere non è da escludere ma, appunto, prima Jorge dovrebbe vincere il titolo. Perché Enea Bastianini non è stato messo in Ducati prima che Martín arrivasse in MotoGP, i due si sono giocati quella sella nel 2022 e i risultati hanno dato ragione a Enea, che quest’anno si è ritrovato a correre la stagione più difficile e sfortunata della sua carriera.
Secondo Haro invece, nel 2024 a giocarsi il titolo sulla Ducati saranno due spagnoli: “L'anno prossimo il mondiale se lo giocheranno Jorge Martín e Marc Márquez. Entrambi in un team non ufficiale corrono il rischio che la Ducati non vinca più il mondiale con una moto ufficiale, sarebbe intelligente prendere uno come Jorge Martín. Non puoi prendere Marc, perché ha un contratto con Gresini. Cosa devi fare? Prendi Jorge Martin e Bastianini lo metti in Pramac, perché altrimenti il rischio è grosso, il pilota da battere l'anno prossimo si chiama Jorge Martín”.
E Francesco Bagnaia? Davvero dopo averlo visto in lotta per il titolo per tre anni consecutivi lo si può scartare così? Pecco è velocissimo, sa gestire la pressione ed è l’unico, negli ultimi anni, ad essere riuscito a gestire l’atmosfera di una squadra che non accetta delusioni come lo è la Ducati. Bagnaia corre con tutto da perdere eppure ci prova, risale, rischia. Jorge ha una velocità pura straordinaria ma fatica a tenere alta la concentrazione nei momenti cruciali: in Indonesia ha buttato via una vittoria, in Australia ha pagato un eccesso di autostima. Esattamente come ha fatto Pecco a inizio stagione ad Austin, perché così sono le corse e così è la Ducati.
Prima di dare Jorge Martin e Marc Marquez come favoriti al titolo 2024 però, sarebbe bene fare i conti con tutti gli altri. Cosa succederebbe se Ducati promuovesse davvero Martín alla squadra ufficiale e quest’ultimo venisse regolarmente battuto da un Bastianini di nuovo veloce sulla GP24 del Team Pramac? Sbagliare il pilota su cui scommettere può capitare, farlo due volte sarebbe ridicolo. Se Bagnaia vincesse anche questo mondiale e Ducati decidesse comunque di togliergli il compagno di squadra qualcuno potrebbe presentarsi a Borgo Panigale con una camicia di forza.