Che il ritorno di Andrea Iannone su di una moto da corsa fosse andato bene, addirittura oltre le aspettative, è stato chiaro da subito: Andrea ha girato poco - specialmente a causa della pioggia che ha interrotto la prima giornata dei test a Jerez - ma è andato fortissimo, al punto da chiudere con un quinto tempo in classifica. Inutile dire che non era scontato, la MotoGP non è la Superbike e Superbike non è una moto da strada, specialmente di questi tempi.
Eppure in quei due giorni di test c’è tutta la differenza tra l’essere e il fare, in questo caso il pilota. Andrea ci è nato con questa cosa addosso e a volte forse sarebbe stato meglio il contrario, sarebbe stato più facile doversi sudare ogni centimetro per emergere invece di ritrovarsi, da sempre, un po’ più veloce di tanti altri. Mentre il mondo delle corse lo accoglie con un applauso e Iannone frena gli entusiasmi ricordando che si tratta comunque soltanto di un test, l’attesa per il 2024 della Superbike comincia a farsi difficile da sopportare.
Lo sa anche Max Temporali, anzi. Lo sa due volte: all’ultimo giro di Gara 1 a Jerez, quello che ha celebrato il secondo titolo di Alsero Bautista, il telecronista Sky ha voluto fare una piccola previsione. “Andrea porterà tanta visibilità al campionato, specialmente dall’extrasettore, eppure non vorrei che questo togliesse importanza agli altri ragazzi: abbiamo Jonathan Rea in Yamaha, Toprak Razgatlioglu in BMW, Axel Bassani in Kawasaki, Niccolò Bulega nel Team Aruba Ducati e Micheal Rinaldi da MotoCorsa. E poi tante altre storie”.
Sotto questo aspetto Andrea gli ha fatto il regalo più bello, perché viene voglia di parlarne al netto del personaggio che Iannone si è costruito negli anni. Temporali, nel suo Piega & Spiega su Facebook, ha infatti commentato soprattutto il cronometro: “Se c’è un tempo davvero indicativo dei test, è quello di Andrea Iannone. 1’39” 335 non lo fai così, d’emblée. Un tempo stampato dopo quattro anni senza salire su una moto da corsa, dopo tre mesi dall’ultima uscita in pista con una Ducati stradale, che poi da guidare non c’entra niente con la SBK. E anche dopo aver perso tutti gli automatismi che a un pilota può far sembrare normale tutto quello che normale non è. Basti pensare a noi, nel nostro piccolo: una pausa invernale ci toglie ritmo, velocità, ci arrugginisce; i nostri tempi salgono di due secondi al giro e anche la moto... “mmmh, la sento diversa dall’ultima volta…”. Qui parliamo di quattro anni, caspiterina. E la SBK non l’ha mai vista, Andrea. Che in due giorni (in realtà due mezze giornate) sia riuscito ad arrivare fino a lì, è qualcosa di micidiale. Domenica in gara, negli 8 giri di SPR, solo 4 piloti sono scesi in 39”. Bautista ha vinto con un giro veloce in 1’39”734”.
Max ha ragione. E va anche detto che la pista, lavata dalla pioggia a metà test, non era nelle stesse condizioni in cui l’hanno trovata i piloti durante il weekend di gara. “Siamo solo all’inizio”, ricorda poi. “Iannone con questa moto è un pilota ancora tutto da (ri)scoprire. Il suo talento cristallino è qualcosa di speciale nel mondo delle corse. A prescindere da come andrà il suo mondiale, al di là che si è trattato “solo” di un test, la sua prestazione merita ammirazione. E applausi”.
E, aggiungiamo, un occhio sul calendario 2024 della Superbike, che tra le rivoluzioni del mercato, i nuovi regolamenti e questo grande rientro non potrà fare altro che stupire.
Calendario provvisorio Superbike 2024
23-25 febbraio: Phillip Island, Australia
22-24 marzo: Circuit de Barcelona-Catalunya, Spagna
19-21 aprile: TT Circuit Assen, Olanda
14-16 giugno: Misano World Circuit “Marco Simoncelli”, Italia
12-14 luglio: Donington Park, Gran Bretagna
19-21 luglio: Autodrom Most, Repubblica Ceca
9-11 agosto: Autodromo Internacional do Algarve, Portogallo
23-25 agosto: Balaton Park Circuit, Ungheria*
6-8 settembre: Circuit de Nevers Magny-Cours, Francia
20-22 settembre: Cremona Circuit, Italia*
27-29 settembre: MotorLand Aragon, Spagna
11-13 ottobre: Circuito de Jerez – Angel Nieto
*soggetto a omologazione