“E’ stato frustrante: mi sono sentito solo a lottare contro il mondo” – Fabio Quartararo non si era mai spinto così oltre nel definire la sua stagione, ma adesso ha deciso di dire con la voce quello che i suoi occhi dicevano già da un pezzo. Lo ha fatto in una lunga intervista con il giornalista spagnolo Manuel Pecino in cui si è lasciato andare anche a considerazioni che fino ad ora non aveva mai fatto pubblicamente. “Il mio compagno di squadra – ha detto – ha avuto dei problemi e le altre due Yamaha idem, per cui è stato molto difficile trovare il limite, perché di fatto ero solo. A Misano ho capito che non ce l’avrei fatta: l'anno scorso ero a tre secondi da Pecco e sono arrivato secondo e quest'anno ho finito a cinque secondi e quinto. In quel momento ho capito che eravamo troppo lontani. È triste dirlo, ma la moto 2019 era migliore e non credo che i ragazzi Ducati o Aprilia la pensino allo stesso modo”.
Eravamo lontani, dice quindi Quartararo, e con un motore che a livello di prestazioni è stato di gran lunga inferiore rispetto alle aspettative, con il francese che, a quel punto, s’è ritrovato anche con un biennale rinnovato per le successive due stagioni. Il futuro, però, sembra non fargli particolarmente paura. “La mentalità in Yamaha sta cambiando, per questo ho rinnovato – ha spiegato l’ex campione del mondo - ora però devono dimostrarmelo con i fatti. Arrivare in MotoGP è più complicato che restarci: ho sofferto molto in Moto3 o in Moto2, e quando arrivi e ottieni regolarità in MotoGP prendi fiducia. Anche io, quindi, sono cambiato”.
Un cambiamento che, a detta non solo del francese, è stato ancora più evidente sul carattere della M1: “Nei test abbiamo fatto lo stesso tempo della gara, pur avendo un motore nuovo che Cal aveva già provato –ha spiegato - Non ho molta esperienza in MotoGP, ma quando sono arrivato la M1 era una moto dolce, quella che tutti volevano, una moto facile. In questi tre anni il carattere è molto cambiato e ora è molto fisica. Ho parlato con Cal Crutchlow e mi ha detto che è la moto più fisica che avesse mai provato. Adesso però voglio solo tornare in sella, anche per capire come mi troverò con la nuova formula del fine settimana di gara: pensiamo sempre di non mettere insieme tante gare per la questione degli infortuni, ma alla fine il rischio è uguale per tutti. Dovremo adattarci. Per un fan è spettacolare, non sarà facile per noi piloti".