“Marc Marquez è di un altro pianeta, mentre il fatto che Pol Espargarò, Takaaki nakagami e Alex Marquez siano arrivati praticamente in fila in classifica dimostra che il problema non sono stati solo i piloti” – a dirlo è Lucio Cecchinello. Il patron del team satellite di Honda non si nasconde dietro un dito e non fatica ad ammettere che la RC213V ha deluso un po’ tutti e lui per primo.
Cecchinello, intervistato dai colleghi di GPOne, dice di essere rimasto sorpreso per come è andata questa stagione e riconosce a Gigi Dall’Igna di aver saputo portare un modo totalmente nuovo di lavorare nel paddock. “Loro – ha spiegato – hanno saputo pensare fuori dagli schemi. In Ducati ci sono riusciti grazie a persone validissime, ma credo che l’entrata del gruppo Audi abbia contribuito. Il merito, comunque, è stato quello di saper puntare sulla genialità, sulle intuizioni, perché qualcosa di molto simile è accaduto in Aprilia. I giapponesi sono molto schematici, ci mettono più tempo a fare le cose”.
Un concetto, quello espresso da Lucio Cecchinello, che non è nuovo nell’ambiente. Perché Valentino Rossi aveva detto esattamente le stesse cose già anni fa riferendosi, però, a Yamaha. Il problema, come ormai evidente, è quasi culturale: da una parte gli europei (e gli italiani su tutti) che provano, sperimentano e azzardano e dall’altra i giapponesi che, invece, cambiano con difficoltà e collaudano e ricollaudano prima di portare in pista eventuali novità. Con il risultato, però, di rischiare di non essere competitivi, proprio come accaduto in questo 2022. Cecchinello, però, è convinto che contrariamente a quanto fatto da Suzuki, in Honda ci siano le competenze e soprattutto le forze per tornare ai massimi livelli: “Sono reduce dall’Honda thanks day – ha detto ancora a GPOne – e non c’è niente che Honda non possa fare. E’ chiaro, però, che potremmo non essere subito super competitivi già all’inizio della prossima stagione perché ora il gap è corposo. L’infortunio di Marc Marquez e il Covid hanno peggiorato le cose”.
Le cose, comunque, in Honda stanno cambiando e Lucio Cecchinello è convinto che anche l’arrivo di Alex Rins potrà contribuire in maniera sostanziale a riportare i giusti valori in pista. Oltre, chiaramente, alle mosse che HRC ha già fatto dopo la sfuriata di Marc Marquez in Austria. “In Honda – ha concluso il team manager italiano – è tornato Shinichi Kokubo, che era stato il project leader fino al 2017, ma che poi aveva iniziato ad occuparsi anche di Superbike e Moto3. Dopo le richieste di Marquez è tornato al suo ruolo precedente e la sua figura sarà fondamentale per il rilancio della Honda”.