Cosa significa, per un uomo, fare il pilota? Anche se la domanda era un’altra, una risposta allo stesso tempo leggera e profonda l’ha data Daniel Ricciardo, alla vigilia del suo 200° Gran Premio, seduto davanti a una telecamera. Il pezzo si chiama Earn the Parties, guadagnati le feste, ed è una serie di consigli che il Daniel veterano - prima di Spa 2021 - dava al sé stesso esordiente, quello che stava per iniziare una lunga carriera fatta di picchi altissimi e brusche scivolate. Fare il pilota, quando sei indiscutibilmente al massimo livello della competizione, significa non avere istruzioni: ogni anno la tecnica e gli avversari cambiano, così come cambia il tuo modo di vedere le corse e la prospettiva da cui osservi. Sai che non ti puoi ispirare agli altri perché siete in pochi, pochissimi, e per questo tutti diversi. La strada te la devi costruire da solo: non c’è un tutorial, non ci sono metodi. Ci sono la fortuna, il talento e il momento. È la trinità della velocità.
È una regola che vale anche per la MotoGP questa, ed è stato bravo ad accorgersene chi ha montato il video che trovate sopra, mettendo le corse in moto assieme alle parole di Daniel Ricciardo. “Goditi le farfalle nello stomaco”, dice lui a sé stesso. “Goditi l’essere naive, i nervi, la pressione. La gente che non sa il tuo nome e cose simili, fa parte del gioco. Se vuoi stare davanti dal primo giorno, non ci sarà niente a cui aspirare. Goditi il processo che ti porterà a farti un nome, vai più forte ad ogni giro. Conoscerai delle belle persone durante il cammino, tante persone nel paddock con cui ridere, imparare e goderti dei bei momenti. Abbraccia i migliori”. Poi continua: “Resta concentrato. Sei arrivato lì facendo quello che sai fare, quindi non cambiare troppo. Non stare troppo lontano dal tuo cammino, cerca di continuare a costruire, crescere e imparare da te stesso, ma non dimenticarti cosa ti ha portato qui. Verranno le feste, ma non vuoi che il tuo nome diventi quello del pilota che fa festa e poi chiude 15°. Guadagnatele, le feste. Guadagnati le bevute. Non devono nascere dal niente, non importa cosa ti diranno gli altri. Porta gli amici e la tua famiglia ai weekend di gara, non pensare che sia una distrazione, ti servirà per toglierti un peso dalle spalle. Non avere paura di circondarti di gente a cui vuoi bene”. Ricciardo chiude con tre parole, “Get after it”. In italiano ne basta una: inseguilo.
I piloti non parlano spesso del loro mestiere in questi termini. Parlano di tempi e obiettivi, magari di allenamento, al massimo della musica che ascoltano. Però fare il pilota è anche questo, anzi per l’uomo dietro il casco è soprattutto questo: avere i dubbi di chi guida un prototipo, cioè un mezzo che mai era esistito, e di farlo cercando un record, cioè qualcosa che nessuno aveva mai fatto. È una vita senza istruzioni che va vissuta con la velocità. È il motorsport.