Lo scenario questa volta è stato quello di un bar: Carlo Pernat seduto al tavolo, drink in una mano e telefono nell’altra. Il motivo della telefonata? L’ormai immancabile chiacchierata con MOW su tutto quello che c’è da dire intorno alle motociclette, solo che questa volta abbiamo pure varcato i confini delle due ruote perché “l’argomento Ferrari” non si poteva non toccare.
Si parla della possibilità che quelli di Maranello, dopo il benservito a Binotto, possano pescare da qualche personaggio del motomondiale…
Ma non scherziamo, non ci credo neanche se lo vedo! Ho sentito anche io queste voci, più che altro sul nome di Davide Brivio. Lui è senza ombra di dubbio il numero uno in assoluto per quanto riguarda le due ruote e la sua carriera parla chiaro, ma non penso che in Ferrari stiano pensando a lui. Sì, è vero che ha maturato un po’ di esperienza in questi anni con l’Alpine, ma la Formula1 è un mondo a parte e è molto chiuso, quindi sceglieranno qualcuno che viene dalle quattro ruote e che è sempre stato nelle quattro ruote. Non dico, sia chiaro, che Davide non sarebbe capace o che un Livio Suppo, visto che qualcuno ha fatto anche il suo nome, non sarebbe in grado, ma dico semplicemente che la Formula1 non guarda oltre la Formula1.
Però in Ferrari ci vorrebbe gente così…
Io non lo so cosa ci vorrebbe in Ferrari, quello che è certo è che così non si può andare avanti. Se sei Ferrari devi vincere o, almeno, essere in grado di lottare. Fossi in loro farei una corte serrata a Toto Wolff, ma lo so che siamo nella fantascienza. Mi dispiace che intorno alla Ferrari ci sia tutto questo senso di confusione, anche perché hanno pure un pilota veramente forte come Leclerc e penso che basterebbe poco per fare quel salto di qualità che ormai è assolutamente necessario. La Ferrai deve stare là davanti, non ci sono storie e scuse che tengano
Come la Ducati, giusto per tornare all’argomento due ruote?
Certo, come la Ducati. E’ chiaro che nel 2023 tutti si aspettano il bis e penso ci siano tutte le condizioni per riuscirci.
Il favorito è Pecco Bagnaia?
Il favorito è sempre il campione del mondo uscente, quindi sì: il favorito è Pecco Bagnaia. Ma c’è chi gliela farà sudare!
Enea Bastianini per primo?
Certo! Anche se Enea dovrà sicuramente ambientarsi. E’ un pilota forte e che vuole vincere e adesso ha la moto per riuscirci: Enea ci proverà sicuramente. Però questa cosa che si sta montando sulla rivalità tra lui e Pecco non mi piace, perché in verità non esiste. Sono molto amici da un sacco di tempo e anche le famiglie si conoscono e si rispettano da anni. Sono grandi piloti, con caratteristiche diverse e ora correranno anche con la stessa moto, è chiaro che proveranno a battersi, ma da qui a volerli far passare come due pronti a prendersi a schiaffi ogni istante ce ne corre. E non è neanche giusto nei loro confronti.
Quindi non aver visto Enea Bastianini tra gli invitati alla 100Km dei Campioni non c’entra niente con la presunta rivalità tra lui e Bagnaia?
Io non lo so perché non c’era. Avrà avuto altri impegni o magari non è stato invitato, ma tra il giro di Valentino Rossi e Enea Bastianini non esistono problemi e meno che mai frizioni. In molti mi chiedono perché Enea non ha mai gravitato nell’orbita della VR46 ma una risposta vera e propria non c’è: semplicemente non è successo. Lui all’inizio è cresciuto sotto l’ala di Gresini e lì è rimasto, sono strade diverse ma non contrapposte. Ognuno ha fatto la sua. Anzi, conoscendo Enea mi viene da dire che probabilmente il modo di lavorare dell’Academy non è il massimo per uno come lui.
Cioè?
Enea è un solitario, uno che segue un suo programma, con il suo allenatore, il suo fisioterapista, i suoi tempi e i suoi modi. Nell’Academy si fa tutto tutti insieme . Sono proprio modi diversi, ma non vuol dire che uno è sbagliato e nemmeno che non ci sia amicizia o addirittura che ci sia ostilità. Tra l’altro Enea ha sempre detto che Vale è stato uno dei suoi idoli e in passato ho pure fatto una chiacchierata con Uccio, tanti anni fa, per far correre Bastianini con l’allora team VR46. Ma ci fermammo a una prima chiacchierata. Valentino, comunque, è stato sempre un idolo per Enea.
Prima di restare folgorato sulla via di Casey Stoner…
E come fai a non restare folgorato sulla via di Stoner? Io lo dico sempre: un po’ gli somiglia pure, facendo le doverose proporzioni. E’ funambolico e ha quel modo lì di guidare che un po’ me lo ricorda, e poi adesso che sarà su una Ducati tutta rossa sarà ancora più evidente questa somiglianza.
Sarà su una Ducati tutta rossa, ma senza l’inseparabile Pigiamino…
Eh amico mio: così sono le corse, così sono le carriere. Pigiamino non avrebbe mai tradito Enea e non lo ha fatto.
Stai dicendo che è stata tutta colpa di Ducati?
No, non sto dicendo questo, anche perché non lo so di preciso cosa è successo. Se Pigiamino e Ducati si siano mai parlati o meno. Sto dicendo semplicemente che Giribuola non avrebbe mai lasciato Enea per un altro pilota e infatti non lo ha fatto, visto che in KTM si occuperà dello sviluppo della RC16. Semplicemente ha fatto uno scatto in più nella sua carriera e va bene così, è andato avanti e andare avanti per ottenere di più è qualcosa di sempre positivo. Anche se porta a separarsi. Comunque Enea potrà contare su Marco Rigamonti come capomeccanico e i due si sono subito trovati benissimo, vedrete: sono una bella coppia e ci faranno divertire.
Chi non si diverte più, a proposito di avversari di Bagnaia e Bastianini, sembra essere Fabio Quartararo. Cosa gli sta succedendo?
Tutti a prendersela con la moto, ma io mica sono così convinto. Fabio è senza dubbio il talento più puro dell’attuale MotoGP, ma probabilmente è uno che va in panne quando le cose non girano. Gli è successo nel 2020, ha rischiato che gli succedesse nel 2021 e gli è risuccesso in questo 2022. Era avanti di 90 punti. Poi, per carità, è vero pure che la M1 non lo ha aiutato e che magari adesso c’è un certo nervosismo per quanto visto ai test di Valencia, con il nuovo motore che, nonostante la collaborazione con marmorini, non sembra aver portato i le performance sperate. Vedremo, ma ho l’impressione che oltre alla questione moto ci sia pure una questione di carattere del pilota, ma per capire bene bisognerà aspettare il 2023.
E Marc Marquez?
Che gli vogliamo dire a Marc Marquez? Ha fatto un miracolo anche quest’anno. Si vede lontano un miglio che ha ancora qualche problema fisico, eppure è stato lì, ottenendo sempre risultati migliori di quelli degli altri piloti Honda. Solo che non si può chiedere a Marc di cantare e portare la croce, perché non ce la fai neanche se ti chiami Marquez. Lui deve pensare alle sue condizioni di salute, alla sua testa, e la Honda dovrebbe dargli una moto migliore. Però capisco che anche in casa Honda la situazione non sia semplice, perché fare una moto perfetta per Marquez significherebbe fare una moto inguidabile per gli altri, tra l’altro con il rischio che poi Marc non sia perfettamente a posto. Hanno investito con Mir e Rins e non so se sono davvero disposti a tirare fuori una RC213V cucita intorno al fenomeno di Cervera.
Ultimissima domanda: Valentino Rossi e Yamaha si ritroveranno?
Sembra la cosa più naturale. Ducati ha detto che nel lungo periodo otto moto rischiano di essere troppe e Yaaha ha detto che vuole di nuovo un team satellite. Secondo me la strada è già tracciata, ma il problema sono i piloti del Team VR46, perché come glielo dici di scendere da una Desmosedici? E poi non so quanto Ducati sia disposta a lasciarsi sfuggire un Bezzecchi, perché quel ragazzo è forte davvero. Penso che Yamaha dovrà dimostrare in questo 2023 di saper tirare fuori una moto in grado di lottare realmente con la Ducati e se ci riuscirà allora non ci saranno più ostacoli per un ritorno di Valentino Rossi in quella che è sempre stata casa sua.