Non può essere una competizione, ma deve essere una collaborazione. Il CEO di Dorna, Carmelo Ezpeleta, ha ammesso che MotoGP e Formula1 vanno da qualche tempo a braccetto e che il paddock delle due ruote sta copiando tutto, o quasi tutto, da quello delle quattro ruote.
“Tutto quello che fa Stefano Demenicali posso farlo anche io – ha spiegato alla Gazzetta dello Sport – E’ molto importante questa piena collaborazione nei format e non solo e presto anche i piloti arriveranno ad interagire tra di loro”. Una sorta di matrimonio delle due massime categorie del motorsport, per arginare una crisi che comunque si fa sentire.
“Dobbiamo continuare a migliorare la produzione televisiva – ha aggiunto Ezpeleta - ma anche fornire contenuti alle reti che siano attrattivi e innovativi. Dobbiamo avere la capacità di fornire quel contenuto in un modo che raggiunga immediatamente chi è sulla spiaggia, come al momento del finale tra Verstappen e Hamilton. Uno dei compiti più difficili è stabilire il calendario. Senza la collaborazione che abbiamo messo in atto con la Formula1, non saremmo in grado di farlo senza sovrapposizioni. Ci sono molti aspetti su cui dobbiamo lavorare insieme: la F1 è il motorsport numero uno al mondo. Non mi fa male ammetterlo perché ormai siamo complementari”.
Parole, quelle del CEO di Dorna, che probabilmente piaceranno un po’ meno agli appassionati di MotoGP, visto che diventare troppo simili alla Formula1 è considerata una sorta di deriva, anche se il riferimento è più all’elettronica e all’importanza del pilota rispetto al mezzo. Per questo Ezpeleta è ben consapevole che la vera sfida sarà per lui quella di mantenere alto lo spettacolo, pur adeguandosi ai format della F1 e al sistema già ampiamente collaudato dell’automobilismo, senza sminuire il lavoro dei piloti. “Ci piace stare in questa compagnia – ha concluso Ezpeleta riferendosi sempre alla rinnovata collaborazione con la F1 - Abbiamo un'idea di come dovrebbe essere il fine settimana di gara in MotoGP e lo modelliamo in base a quell’idea, senza fermarci mai. È come un piatto in cui aggiungi cose, per creare un evento che attiri gli spettatori”.