Sono anni che la Ducati è la migliore moto di tutti, ma a vincere c’è riuscito solo Pecco Bagnaia. A Jorge Lorenzo sono bastate poche parole per sintetizzare un pensiero che, pur se non esplicitamente espresso, appare molto chiaro: chi c’era prima non era all’altezza. Dimenticando, forse, che proprio lui è stato un pilota Ducati nel recente passato. L’affermazione velenosa di Jorge Lorenzo, però, sembra più indirizzata a Andrea Dovizioso, con cui il cinque volte campione del mondo non ha mai avuto un rapporto idilliaco.
“La Ducati – ha affermato Jorge Lorenzo - è finalmente riuscita a tornare campione del mondo dopo 15 anni. Fino a ora sono mancati coerenza o risultati, anche se probabilmente hanno il pacchetto più completo degli ultimi anni. Ma bisogna anche riconoscere il fatto che possono aver avuto piloti un po' troppo giovani o troppo inconsistenti". Jorge Lorenzo non fa esplicitamente il nome del Dovi, ma è chiaro che l’italiano è il pilota che per più anni è stato in sella alla Desmosedici e che più di altri ha potuto giocarsela con Marc Marquez. E non tiene conto, appunto, proprio del fatto che il fenomeno di Cervera è praticamente fuori dai giochi da ormai tre stagioni, mentre era l’uomo da battere ai tempi di Dovizioso. “Pecco – ha concluso Lorenzo - quest'anno è riuscito a trovare costanza: è fondamentale se vuoi diventare campione del mondo. Sono contento per lui, per Gigi Dall'Igna e per la Ducati: una moto incredibile ”.
Una moto che in qualche modo Jorge Lorenzo sente anche un po’ sua, perché già all’indomani della vittoria di Pecco, il maiorchino aveva dichiarato: “C’è qualcosa di mio in questo successo? Sicuramente io ho capito come essere molto efficace in staccata con questa moto e i dati della telemetria restano e possono essere copiati. Quando sono arrivato la moto aveva un po’ di problemi in percorrenza di curva, ma adesso mi sembra che la moto in curva sia veloce, che abbia tenuto la sua trazione e anche la potenza è rimasta intatta. Per questo vanno fatti grandi complimenti a Luigi Dall’Igna e se c’è anche un po’ del mio lavoro posso solo essere contento”.