"Ma davvero pensiamo che Ducati avrebbe dato a Jorge Martin pari trattamento di Pecco e stessa moto se non avesse voluto che si giocasse il mondiale" - Paolo Ciabatti risponde con una domanda alla solita domanda sul testa a testa tra il campione del mondo italiano e il giovane spagnolo del Team Pramac. Da Ducati lo dicono da tempo: non ci saranno ordini di scuderia. Perchè un conto è quando un pilota se la sta giocando con quello di un altro marchio e quindi si chiede agli altri piloti di non dare fastidio, un altro è pensare che Martin, che corre comunque con una DUcati, sarà in qualche modo rallentato. Intervistato da As.com, Ciabatti fa ancora una volta chiarezza: "Il team Pramac ha la stessa moto, gli stessi piloti ufficiali e il pieno sostegno di Ducati. Se la Ducati non avesse voluto che fossero alla pari, avrebbe dato le moto vecchie e non avrebbe ingaggiato i piloti”.
Nessuno, quindi, fermeràJorge Martin se il sorpasso in classifica generale su pecco Bagnaia dovesse compiersi. Il manager italiano, tuttavia, sembra ammettere che una ipotetica vittoria di Martin potrebbe creare qualche problema con gli sponsor, ribadendo, però, che affermarsi in MotoGP conta più delle eventuali grane da risolvere. "Ci sono degli accordi con gli sponsor e degli impegni da onorare, ma Ducati sa quello che fa. Lo ripeto: se non avessimo voluto che Martin fosse nelle condizioni di vincere ci saremmo comportati diversamente. Se avessimo paura di martine Pramac non daremmo loro il trattamento che hanno. Abbiamo sette persone della Ducati nel nostro team, con sponsor diversi, ma le moto sono le stesse e i piloti hanno un contratto Ducati. Molte persone mi scrivono dicendomi come può essere che una squadra satellite sia più avanti di una squadra ufficiale, ma non è una squadra satellite".
Il mondiale è ancora lungo e l'impressione è che, almeno in questa fase, Ducati abbia piuttosto tutto l'interesse a vedere le sue moto davanti, magari confermando lo strapotere in MotoGP, a prescindere dal colore delle livree. Poi è chiaro che anche all'interno del management di Borgo Panigale le posizioni non sono le stesse, almeno quelle di partenza, con Ciabatti che ammette: "Davide Tardozzi, ad esempio, preferirebbe che a vincere fosse Pecco Bagnaia, ma sta nelle cose e mi sembra normale. Tardozzi è il team manager del team Lenovo e ha i suoi interessi nel team Lenovo, ma se a Ducati non piacesse questa formula non fornirebbe moto competitive al team Pramac.L'importante è che vinca una Ducati e per Davide è più importante che quella Ducati appartenga al team Lenovo, ma a me non importa, anche se capisco che il team ufficiale ha delle responsabilità con i suoi sponsor. Per questo vorrei che vincesse Pecco, ma se lo fa Jorge perché è più bravo... Ha una moto ufficiale e un contratto da pilota ufficiale".
Insomma, in Ducati hanno un problema che chiunque firmerebbe col sangue per averlo identico. E l'anno prossimo, se davvero arriverà Marc Marquez, lo stradominio potrebbe essere ancora più pesante. Ciabatti, però, sulla "questione Marquez" preferisce glissare dopo le dichiarazioni delle scorse settimane. A parlare per tutta Ducati, questa volta, è stato Gigi Dall'Igna, che si è limitato a ribadire: "Se Marc Marquez vuole una Ducati a noi può solo fare piacere, perchè significa che la nostra moto è il riferimento".