"Oh ma stiamo scherzando? E' ottobre, o-t-t-o-b-r-e, e non ci si capisce niente. Non si sa chi correrà con chi. La vuoi sapere la verità? Questa telefonata è inutile, perchè per la prima volta in 43 anni io non so cosa rispondere". Carlo Pernat è arrabbiato e agitato e risponde così all'ormai tradizionale telefonata per fare il punto sulla MotoGP dopo le prime due tappe asiatiche del mondiale. Racconta di essere a passeggio per Genova e di aver preferito restare in Italia, senza seguire piloti e team in giro per il mondo, ora che gli anni cominciano a essere più di 70 e che la sciatalgia gli fa fare i conti con improvvisi mal di schiena. Tanto quando ti chiami Carlo pernat non serve esserci fisicamente per essere al dentro di tutto.
Il problema, però, è che questa volta Carlo Pernat al dentro non riesce a starci. perchè quello che è stato il suo mondo per 43 anni sembra irriconoscibile. E il motivo, manco a dirlo, è la questione Marc Marquez. "Io capisco che non ti trovi bene, che vuoi andare via e che magari cerchi soluzioni altrove, ma qui nessuno fa niente, nessuno fa la prima mossa e siamo arrivati a ottobre. Non ce l'ho con Marquez, ci mancherebbe, ma proprio non capisco l'atteggiamento di Honda. Stanno lì e aspettano. Ma aspettano cosa? C'è un contratto e a un certo punto, nel momento in cui le intenzioni del pilota sono chiare e le dichiarazioni non sono proprio aziendaliste hai due strade: o lo richiami al rispetto del contratto oppure sei tu a buttarlo fuori. Ragazzi, stiamo parlando di Honda, il colosso industriale dei colossi industriali. Il marchio che ha scritto la storia delle corse. In altri tempi sarebbero già usciti comunicati su comunicati, invece adesso nessuno parla. Anche Dorna tace e sta a guardare, ma fossi in Dorna mi muoverei e anche velocemente".
La questione per Pernat non riguarda tanto il dove correrà Marquez e con chi, ma i modi e i termini in cui l'intera faccenda si sta sviluppando. "Personalmente mi viene da dire che fino a che non lo vedo sopra a una Desmosedici della Gresini Racing io non riuscirò a crederci. Non perchè non credo nella Gresini Racing, anzi penso che loro siano fantastici e che giustamente stiano seguendo la strada migliore per loro con grandissime capacità. Però è vero pure che tutto dice e lascia pensare che andrà effettivamente così. Evidentemente sono io che non mi ritrovo più in questi nuovi meccanismi. Perchè qua sta passando un messaggio che rischia di essere veramente pericoloso: i contratti non valgono più un ca**o di niente. In altri tempi Honda, ma qualsiasi altro mrchio, avrebbe preso il pilota e lo avrebbe fermato un anno, oppure lo avrebbe lasciato andare dopo avergli fatto pagare le penali fino all'ultimo centesimo. Invece non stiamo assistendo nemmeno a un braccio di ferro e non mi sorprenderei se dopo Marquez anche altri piloti seguissero la stessa strada". Il riferimento,è chiaro, é a Fabio Quartararo. Anche il francese non si trova bene in Yamaha e con la sella lasciata vuota da Marquez potrebbero innescarsi movimenti a catena, visto che i contratti da rompere non sarebbero più un tabù, ma un consolidato e clamoroso precedente.
"Anche in KTM sta succedendo una roba che è allucinante - ha proseguito Pernat - Mi dicono che per fare spazio a Pedro Acosta sarà fatto fuori Augusto Fernandez. Ecco, io mi metto nei panni del manager di Fernandez che lavora mesi e mesi per strutturare un contratto di due anni. Poi quel contratto viene firmato e invece dopo nemmeno una stagione si rimette in discussione tutto. Oh, qua sembra che neanche i contratti siano più una cosa seria, ma davvero?" Di solito è Pernat a dare le risposte, invece questa volta fa le domande. Perchè non ci crede. perchè non si capacita. E perchè tutto gli sembra dannatamente assurdo e pericolosamente imprevedibile. Anche solo il fatto che si parli di Marc Marquez per un solo anno su una Ducati prima di andare in KTM è "sconcertante" per il manager genovese. "Come si fa a pensare che Ducati sia d'accordo con questa cosa? Eppure embra che sia così. E' chiaro che Gigi Dall'Igna si ente gratificato dal fatto che Marquez voglia una Ducati, fa piacere anche a me solo per il fatto di essere italiano, figuriamoci quanto può far piacere a colui che quella moto l'ha generata - conclude Pernat - Però qua tiamo parlando di un fenomeno, di un grande talento che arriva sapendo già che appena una stagione dopo andrà da un marchio concorrente. Sicuro che vale la pena? Io non ci voglio credere. Discorso diverso è se ci fosse un accordo più aperto, del tipo 'vieni un anno e poi vediamo se e come andare avanti'. Che poi mi pare di capire che era la strada voluta da Paolo Campinoti, che allafine c'ha rinunciato e ha giustamente preferito Morbidelli. Boh, stiamo a vedere, la verità è che questa volta non riesco a dire niente, non c'è nulla da prevedere e in questa MotoGP è vero tutto e il contrario di tutto da un giorno all'altro. Non ho notizie da dare, se non che Carlo Pernat è sconcertato e preoccupato".