Già lo sappiamo: il titolo basterà da solo a farci piovere addosso la solita tempesta di insulti. Però è esattamente quello che c’è venuto da dire dopo mesi di tira e molla su Marc Marquez e il mercato piloti. Anche perché ci sono buone probabilità che decida di non muoversi da dove sta oggi. Ok, tutti danno per strasicuro che finirà nel Team Gresini, che guiderà una Ducati e bla bla bla. Ma le cose che non tornano sono troppe e se davvero la clamorosa operazione di mercato fosse stata in atto avremmo assistito a movimenti differenti. Invece non si muove niente. E rimane solo una costante: Marc Marquez gioca.
Lo aveva detto giorni fa Alex Rins e adesso cominciano a dirlo anche altri del circus: alza la posta, veste i panni di quello che vuole andarsene, solo per ottenere da Honda tutto quello che chiede. Ultimamente però ha cominciato a chiedere la luna e in Honda, preso atto che la luna non gliela possono dare, si sono pure un po’ rotti le palle. Tanto che in India, forti di un risultato che comunque lì è arrivato con Joan Mir, l’hanno anche fatto capire a Marquez, che nelle dichiarazioni del post gara è dovuto correre a rimescolare nuovamente le carte. Tanto che, per dirla con una battuta maliziosa, viene il sospetto che le famose ipotesi “a, b e c” di Marc Marquez siano, in realtà, le seguenti: Resto in Honda, Honda mi caccia, smetto. Insomma, o Honda o niente. Anche perché questo è ciò che dice il contratto. Dichiarare a Misano che avrebbe fatto sapere a tutti la sua decisione durante il GP del Giappone e poi arrivare in India per dire a tutti che invece no, in Giappone non farà sapere proprio niente a nessuno, suona di ennesima presa per i fondelli. E il tutto comincia a essere anche un po’ patetico, visto che suona di capriccio di un pilota che, non riuscendo più a essere protagonista per i risultati in pista, vuole a tutti i costi prendersi la scena con altri argomenti.
Che sia tutto un po’ patetico, però, è il male minore. Il male maggiore, invece, è che questo stallo sta tenendo di fatto sospeso il futuro di ben due campionati del mondo. Da un lato, in MotoGP, c’è una griglia da completare e una squadra, la Gresini Racing, che si ritrova a aspettare, magari perdendo pure opportunità. Da ricordare, in proposito, che Fabio Di Giannantonio l’aveva detto pure in tempi non sospetti: “Non mi sento così a rischio e sono al corrente di dinamiche che sono sconosciute a chi non vive tutto da così al dentro”.
Dall’altro lato, in Superbike, Marc Marquez sta tenendo inchiodate le scelte di almeno due piloti e della stessa Honda. HRC infatti, ha confermato Iker Lecuona per il 2024, ma nel contratto dello spagnolo c’è una clausola secondo cui potrà lasciare la sua sella senza penali qualora dovesse arrivare una chiamata dalla MotoGP. Honda, insomma, s’è tutelata per non restare senza piloti in MotoGP se Marquez volesse veramente andarsene, con Lecuona che finirebbe alla corte di Lucio Cecchinello e Johann Zarco che a quel punto farebbe coppia con Joan Mir nel Team Repsol. Michael Rinaldi diventerebbe di diritto il sostituto di Lecuona in Superbike, in sella alla CBR, ma per quanto tempo ancora il pilota italiano sarà disposto a aspettare, prima di trovare collocazione altrove?