Jorge Martin ci sarà. Che il campione del mondo avrebbe finalmente esordito sulla sua Aprilia con il numero 1 sul cupolino nella notte di Lusail era nell’aria già da tempo, ma adesso è ufficiale. Martinator è pronto a tornare dopo mesi di attesa e incertezze, anche se chiaramente si dovrà superare l’ultimo esame della commissione medica della MotoGP e l’obiettivo sarà solo quello di trovare fiducia con la moto.

“Ho un grande desiderio di tornare in pista e sono felice di poter almeno provare a correre in Qatar” – si legge nelle dichiarazioni ufficiali diffuse da Aprilia - L’obiettivo sarà costruire un po’ di fiducia con la RS-GP25 e iniziare a girare. Non so come sarà la mia forma fisica, senza dubbio non al cento per cento. Fisicamente non sono nemmeno sicuro di finire la gara, ma se ci riusciremo sarà una vittoria, perché significherà che sto iniziando a recuperare”. Il suo approccio cauto e misurato riflette una maturità acquisita nel tempo, un passo alla volta per tornare al massimo delle sue capacità senza fretta eccessiva dopo tutto quello che gli è successo negli ultimi mesi.
Nel frattempo, Marco Bezzecchi non nasconde il suo entusiasmo per la gara in Qatar. “Mi è sempre piaciuto molto il tracciato di Lusail. Correre di notte è sempre emozionante - ha dichiarato - Questo weekend sarà certamente importante per cercare di migliorare nelle aree in cui stiamo faticando. Continueremo a lavorare sodo per ottenere il massimo risultato”. Le sue parole rispecchiano un impegno costante e la volontà di superare le difficoltà, con l’obiettivo di portare l’Aprilia ai vertici della competizione, soprattutto adesso che nell’altro lato del box tornerà a esserci il campione del mondo in carica.
Un box in cui determinazione e impegno non mancano, così come non manca la consapevolezza che, al di là di ciò che dice la classifica costruttori, è l’Aprilia l’unica vera “anti Ducati” attualmente credibile. E il rientro di Martin, anche se ci vorrà tempo e nessuno avanza pretese, rappresenta una nuova occasione per dimostrare che a Noale le ambizioni sono altissime. E ora, paradossalmente, c’è pure “la leggerezza” di chi è consapevole di potersi prendere più tempo, visto come sono andate le cose. Il percorso di recupero di Martin, segnato dalla caduta nel kartodromo di Lleida è stato un test di resistenza per tutti. E lo stesso Martin ha trovato una nuova mission: ricominciare con obiettivi definiti e una crescita graduale, senza la pressione di dover vincere subito. Il Qatar è solo il primo, liberatorio, colpo di gas.
