Il mondiale è di Fabio Quartararo. Jorge Lorenzo non ha dubbi dopo l’epilogo del GP di Germania, con il campione del mondo francese che ha dimostrato, ancora una volta, di saper far andare forte una moto che forte non ci va più. Secondo Jorge Lorenzo, Fabio Quartararo è in questo momento un pilota imbattibile e nessuno dei suoi rivali è realmente in grado di contrastarlo. Perché, ha detto il cinque volte campione del mondo azzardando un paragone pesantissimo, “Fabio è come Casey Stoner e Marc Marquez”. Roba da far venire l’ansia da prestazione a chiunque. A chiunque tranne, appunto, a Fabio Quartararo.
“E’ anni luce avanti rispetto alle altre Yamaha – ha detto Jorge Lorenzo - Negli ultimi vent'anni che posso ricordare, la Yamaha non è stata in una posizione peggiore in termini di competitività della sua moto, a parte Quartararo. Mi ricorda un po' quando Stoner vinse con la Ducati e gli altri piloti del marchio erano molto indietro o Marquez con la Honda”. Insomma, il francese ha quel qualcosa in più che con Marc Marquez fuori dai giochi gli permette anche di sentirsi il re incontrastato della MotoGP. Il punto di riferimento per tutti. Con buona pace di chi vorrebbe provarci a togliergli il gusto di mettersi in tasca il secondo mondiale consecutivo. Yamaha compresa, paradossalmente.
“Sono stato con Yamaha nove anni – ha aggiunto Jorge Lorenzo - ero sempre più o meno tra le prime tre posizioni ogni anno, lì la Yamaha era molto competitiva tranne che nel 2011 dove abbiamo sofferto molto con le Honda. La Yamaha del mio tempo era una moto vincente con i suoi due piloti e ora c'è molta differenza tra i due piloti ufficiali. Fabio riesce a essere molto preciso senza far sbandare la moto, è molto morbido. Scende molto dalla moto, come ho fatto io , e soprattutto non sbaglia. Quando deve finire secondo lo fa e prende punti ”.
Esattamente ciò che, invece, non riescono a fare i suoi diretti avversari, a cominciare da Pecco Bagnaia, con cui Jorge Lorenzo è stato molto critico: “Bagnaia è veloce come Quartararo, ma sta sbagliando troppo – ha concluso il cinque volte campione del mondo - Quando cadi tre, quattro o cinque volte non è un caso ma c’è un motivo. Cade sempre quando c'è la pressione degli altri, quando viene superato da un compagno di squadra ufficiale o da un rivale per il titolo che va un po' più veloce di lui, prova a forzare e cade”.