“Io sono qui per divertirmi e vivere una esperienza incredibile, non chiedetemi che aspettative ho sul piano sportivo” – Alvaro Bautista tiene a freno ogni entusiasmo e, fresco del secondo mondiale consecutivo vinto in Superbike, vuole solo pensare a divertirsi a Sepang e a sfruttare l’occasione che Ducati gli ha concesso di tornare a vedersela in MotoGP con i suoi ex colleghi e con la moto, la Ducati Desmosedici, che tutti vorrebbero provare almeno una volta nella vita. Un conto, però, è non voler sfigurare e un altro è pensare che Bautista possa in qualche modo ripetere l’impresa epica che ebbe per protagonista Troy Bayliss a Valencia nel 2006.
“Una cosa è fare un test dove puoi andare gradualmente al tuo ritmo e trovare il miglior passo possibile per te – ha spiegato Bautista – Un altro conto, invece, è un vero e proprio GP. E’ una pista che mi piace e che allo stesso tempo è complicata, quindi sarà importante avere subito un buon feeling con la moto. Da parte mia darò il massimo. Con la Desmosedici ho fatto tre test a Misano, due miei e un altro per sostituire Pirro, perché la Ducati aveva diverse parti da provare per il prossimo anno. Le sensazioni con la moto erano buone, ecco perché ho osato fare questa wildcard qui in Malesia. Potevamo organizzare questa wildcard solo con il campionato SBK già finito, quindi avevo solo tre opzioni. Valencia sarebbe stata la più comoda, ma voglio godermi questa esperienza e non mi fidavo di correre lì a fine novembre. Sepang è invece uno dei miei circuiti preferiti e, non vi mentirò, i rettilinei saranno da aiuto".
Giocherà da protagonista, quindi, ma anche da spettatore dell’avvincente sfida mondiale tra i compagni di marchio Pecco Bagnaia e Jorge Martin. “Sarebbe brutale e incredibile vedermi combattere con Bagnaia e Martín – ha proseguito il campione del mondo della Superbike - ma non aiuterei nessuno dei due. Farlo sarebbe distruttivo. E’ logico che Ducati preferisca che vinca il suo pilota ufficiale, ma penso che il duello sia molto equilibrato e tutto si deciderà in pista, senza aiuti per nessuno dei due. Vedo Jorge più forte mentalmente, ma Pecco ha la tranquillità e la serenità di essere stato campione. Sarà interessante vedere se vincerà la velocità e l'ambizione di Martín o la tranquillità e l'esperienza di Bagnaia. Di sicuro, invece, se potessi bagarrare con loro non mi tirerei indietro, perché significherebbe che sto lottando tra i primi, ma sono realista e credo sia abbastanza difficile che si verifichi una situazione del genere, ma non si sa mai”.
Non si sa mai e Troy Bayliss in quell’incredibile giorno del 2006 a Valencia e recentemente anche Dani Pedrosa sia a Jerez che a Misano, hanno dimostrato che giocarsela davanti anche da wildcard non è qualcosa di impossibile. “Il 2006 – ha concluso Bautista – era un’epoca fa. Erano tempi diversi, non c'era una sola gomma e penso che adesso sarebbe impossibile ripetere quello che ha fatto Troy. Sono tutti molto vicini, in un secondo ti ritrovi con venti piloti. Dani Pedrosa, invece, mi ha in qualche modo messo pressione. Ovviamente scherzo, ma tutti mi dicono che se lo ha fatto lui posso farlo anche io. La nostra situazione è diversa, Dani è sulla KTM da tanti chilometri e a Misano era molto veloce. Nel mio caso è il contrario, sono abituato a correre, ma mi manca esperienza con questa moto, quindi sarà importante prendere confidenza in fretta. È stato bello vedere Pedrosa lottare per il podio, ma sarebbe impossibile prenderlo come riferimento".