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Serie A, il recappone della 25^ giornata: È finito Sanremo, è tornata la Juve, l’Inter ci ricasca e il Napoli gode

  • di Claudio Minoliti Claudio Minoliti

17 febbraio 2025

 Serie A, il recappone della 25^ giornata: È finito Sanremo, è tornata la Juve, l’Inter ci ricasca e il Napoli gode
L'Italia era a vedere Sanremo? Non tutta. Per voi però abbiamo messo assieme il meglio e il peggio della 25^ giornata di Serie A, che ci restituisce un terzetto di testa (composto da Napoli, Inter e Atalanta) assolutamente in gioco per lo scudetto

di Claudio Minoliti Claudio Minoliti

Notte da Signora nel derby d’Italia. I campioni d’Italia la fanno soffrire, e non poco, nel primo tempo. Ma sprecano troppo con Lautaro Martinez (voto 5) e Denzel Dumfries (6,5). Altra musica nella ripresa. La formazione di Thiago Motta (7) alza il livello tecnico del suo gioco: è attenta, precisa e coraggiosa. La danza in area di Kolo Muani (7) fra quattro avversari regala l’assist a Francisco Conceição (7,5) per la stoccata che decide la sfida. Simone Inzaghi (6) ci prova con i cambi, ma senza effetto. Quarta vittoria consecutiva in campionato per i bianconeri, che agganciano la Lazio al quarto posto. Il progetto comincia a prendere forma.

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Per i nerazzurri è la seconda sconfitta in tre partite. Non basta essere i più forti e avere lo scudetto cucito al petto, perché solo il campo è giudice inappellabile. Era l’occasione del sorpasso, ora la vetta è a due punti. Anche se il Napoli non sa più vincere. Terzo pareggio di seguito per Antonio Conte (6,5), frenato all’Olimpico dalla squadra di Marco Baroni (7), la sua bestia nera, che l’aveva già battuto in campionato e coppa Italia. Non basta la perla di Giacomo Raspadori (7) e il regalo dell’autogollonzo per il vantaggio, sprecato ancora una volta. Sotto il Vesuvio si continua a piangere per la partenza di Khvicha Kvaratskhelia e si impreca per l’arrivo di Noah Okafor. E ci può stare, eccome. Ma ora si evocano pure panchina corta e stanchezza. Non che il tecnico salentino abbia una ricca varietà di scelta. Si era detto, però, che aveva la settimana libera da coppe e coppette. Che resta un vantaggio nella volata scudetto, se l’alta quota non dà alla testa.

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Gli impegni in Champions incidono. Come dimostra l’Atalanta, che ha fallito l’occasione per avvicinare la vetta della classifica. Giampiero Gasperini (6) ha pensato più alla sfida-spareggio con il Bruges che all’impegno casalingo con il Cagliari, lasciando all’inizio i big in panchina. Il pareggio senza reti è l’inevitabile risultato se stavolta non sei assistito dalla fortuna. Resta in scia il Milan. La vittoria sul Verona non fa spellare le mani dagli applausi come il gol vittoria confezionato da Rafa Leao (6,5) per Santiago Gimenez (7), di nuovo a bersaglio. Sergio Conceição (6) resta alla ricerca della sua pietra filosofale, ma di tempo ne rimane sempre meno.

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Triplete finale. Europa, ultima chiamata. Milan-Feyenord, Atalanta-Bruges, PSV Eindhoven-Juventus: ecco le sfide senza appello per guadagnare gli ottavi di Champions. Si gioca anche per il Ranking Uefa. La Spagna ci ha sopravanzato, a rischio la quinta squadra nella massima competizione europea. Non è un dettaglio. Real Madrid-Manchester City per cuori forti e palati fini. Sor Claudio il Maestro. 13 punti nelle ultime 5 partite. Nessuno meglio della Roma di Claudio Ranieri (8), classe 1951. Conquistata la salvezza a Cagliari, voleva smettere di allenare. Ha ancora molto da insegnare. La forza dell’esperienza e dei nervi distesi. Stelle sul Lago. Assane Diao (7,5), spagnolo di origini senegalesi. Nico Paz (8), iberico naturalizzato argentino. Insieme sommano meno di quarant’anni, rispettivamente 19 e 20. Hanno sbancato Firenze con due giocate da fenomeni. Brillano le stelle nel Como hollywoodiano.

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