“Là dietro è l’inferno, succede di tutto” – Lo ha detto Cal Crutchlow dopo il GP della Malesia, raccontando di una lotta nelle retrovie senza esclusioni di colpi, con manovre al limite e pezzi di carene che volavano via. Sportellate sfuggite all’occhio delle telecamere che, come ha detto Crutchlow, inquadrano sempre e solo i primi: “Era assolutamente follia là fuori - ha detto l’inglese della Yamaha – Folle ma divertente, perché eravamo in una grande battaglia. Le telecamere avrebbero dovuto essere puntate su di noi perché non so quante ali si sono staccate e cose del genere, ma eravamo in dieci insieme a guidare come idioti”.
Non una polemica, quindi, ma un modo per sottolineare che in pochi mesi la MotoGP è cambiata, con Crutchlow che, richiamato dalla “pensione” per sostituire Andrea Dovizioso fino a fine stagione, ha trovato un ambiente completamente nuovo e un modo di correre molto più aggressivo rispetto al recente passato. Non è solo questione di atteggiamento dei piloti, ma anche di fatti che si verificano in pista: “I pezzi di gomma che schizzano via sull’asfalto sono come proiettili quando ti colpiscono – ha spiegato – Quando ti arriva uno di quei pallini mentre vai a 300 km/h non fa piacere per niente. E poi il caldo, in Malesia abbiamo sofferto temperature allucinanti. in altri sport c'è un protocollo termico, qui siamo irradiati da aria calda a 1000 gradi. Non so come gli altri possano essere ancora seduti nelle loro tute di pelle due ore dopo la gara. Qui sei già oltre i 40 gradi di temperatura corporea dopo la prima curva e dovresti fare 20 giri? È incredibile!”.
Condizioni, quelle in cui anche Crutchlow ha dovuto correre, che però non hanno intaccato la sua voglia di dare il massimo e regalare al Team RNF un risultato dignitoso dopo una stagione di sofferenze. “Per un attimo ho pensato di mettermi a girare piano e da solo salutando la folla, ma poi ho desistito – ha raccontato ancora il pilota inglese della Yamaha – Il senso di competizione ha avuto la meglio su di me. In realtà è stato molto divertente, ma a un certo punto abbiamo rallentato perché eravamo fuori controllo. Alla fine sono stato contento perché ho superato Oliveira e Maverick negli ultimi due giri e poi ho fatto una tattica di blocco nell'ultimo giro. Prima ancora Darryn Binder è uscito dal nulla e stava guidando come un selvaggio! Era in un'ottima posizione, quindi ha guidato bene. Il problema era che il gruppo cominciava a separarsi. Era in testa al nostro gruppo e ha perso quelli davanti a lui, ma avevamo dietro di noi degli ottimi piloti come Espargarò, Zarco, Jack Miller. Abbiamo perso tutti almeno 8 o 10 secondi guidando come degli idioti! Io ho perso quattro posizioni in un giro! A un certo punto ho pensato: vaffancu*o e lasciami in pace! Fammi guidare felice invece di farmi saltare in aria con i pezzi di gomma e ho provato a andare via”.