“Bisogna mettere fine a tutte le str**zate: niente ali, niente holeshot, niente controllo anti-impennata, controllo di trazione ridotto al minimo. I costi devono scendere e gli standard devono durare dieci anni in modo che i produttori con le prestazioni peggiori possano recuperare il ritardo".- E’ la ricetta per salvare la MotoGP firmata da Casey Stoner. La leggenda australiana, ospite al Festival di Goodwood, è entrato a gamba tesissima su quello che fino a pochi anni fa è stato il suo mondo e non ha risparmiato critiche anche a Ducati. Il marchio di Borgo Panigale, a detta sua, ormai detta le regole per tutti.
Stoner ha raccontato che ormai non guarda neanche più le gare e, se lo fa, è perché gli è semplicemente capitato: “Sto facendo dei lavori a casa e quindi non ho la tv in questo momento, guardo le gare solo quando mi capita”. E quando gli capita si annoia. Perché adesso è tutto troppo prevedibile e i piloti, per quanto talentuosi, possono poco rispetto al mezzo. Stoner chiede un cambio di format e non le manda a dire: “Quando metà della griglia detta cosa succede in pista, non è giusto e non è così che dovrebbe funzionare un mondiale. Io eliminerei tutto, basta una regola che vieti tutto e che sia scritta in modo che nessuno possa aggirarla”.
Ce l’ha, manco a dirlo, con l’elettronica e pure con l’aerodinamica, con Stoner che vorrebbe tornare a vedere i piloti alle prese con moto che non facciano tutto da sole e che sappiano realmente far emergere il talento puro di chi le guida. “I piloti orai difficilmente hanno problemi a controllare la moto, nonostante siano potentissime – ha tuonato - Spalancano il gas di una motocicletta da 280 CV e invece di volare in aria non succede nulla. È frustrante. Per quanto ami le corse, questa evoluzione mi delude. Abbiamo più elettronica della Formula 1 e tutto questo deve finire. Tra l’altro s’è innescato un meccanismo per cui tutti tendono a copiarsi e le varie moto rischiano di perdere la loro identità. La Yamaha ad esempio ha da sempre un ottimo telaio, ma un po' di potenza manca. D'altra parte, le moto ad alta potenza hanno problemi a mettere la potenza in pista. Ogni moto ha bisogno dei suoi punti di forza e di debolezza per mantenere la concorrenza uniforme. Ma per ora tutti stanno solo copiando il meglio che qualcuno tira fuori e questo fa muovere tutti nella stessa direzione".
Posizioni da passatista, quindi, con Stoner che comunque porta avanti questa linea ormai da tempo. Così come faceva anche quando lui stesso era ancora un pezzo pregiato del Circus: “Io non ho mai amato l’elettronica, chiedevo ai miei uomini di limitare tutto al minimo indispensabile. Il mondiale comunque non mi manca, sapete tutti quali sono stati i miei problemi in quell’ambiente e cosa di quell’ambiente ho amato e cosa no. Se mi manca qualcosa è solo l’affetto della gente”.