Nel 1987 ci è andato vicinissimo, nel 1987 è diventato campione del mondo e nel 1988 c’è arrivato ancora a un soffio: Wayne Gardner è una delle leggende della MotoGP e è sempre rimasto nell’orbita delle corse, come grande ex, ma anche come padre (visto che suo figlio è stato campione del mondo di Moto2 prima della sfortunatissima annata in MotoGP). In questi giorni, l’australiano che s’è preso a sportellate con Eddie Lawson, Freddie Spencer e Kevin Schwantz (giusto per dirne alcuni) ha concesso una lunga intervista ai colleghi di Motosan e, tra gli altri argomenti, non s’è tirato indietro quando c’è stato da parlare di Marc Marqeuz. Anzi, c’è andato giù in maniera decisamente pesante.
“La mia opinione è che Marquez dovrebbe ritirarsi finché può – ha detto - Sono un suo grande fan, ma temo che si farà male seriamente se proverà ancora a tornare. Le moto sono cambiate, i piloti sono molto più giovani. Ha già 30 anni ed è una mentalità diversa. Non lo dico da un punto di vista critico, sono preoccupato per la sua vita futura, deve capire che ha ancora almeno altri 50 anni da vivere”. Cosa significhi dover correre con guai fisici che poi resteranno è qualcosa che Gardner sa perfettamente e è per questo che, anche alla luce di tutto ciò che Marquez ha già vinto, il suo consiglio è uno solo: smettere.
“Marc ha subito molti infortuni, ma torna e si infortuna subito di nuovo – ha proseguito l’australiano - Se lo basi sul numero di gare che si sommano agli incidenti... Ai miei tempi, se avessimo avuto cinque o sei incidenti all'anno ci saremmo ammazzati. Tuttavia, grazie a tutte le attrezzature attuali, i piloti si infortunano di meno, ma cadono di più. Insomma: la fanno franca. Sono stato nella stessa situazione di Marc e quando hai subito molti infortuni è difficile vincere di nuovo. La mentalità cambia, il corpo si indebolisce e tutto questo diventa un ciclo di frustrazione”. Una frustrazione a cui si aggiunge, sempre secondo Gardner, anche un approccio totalmente sbagliato da parte di Honda, con il colosso giapponese che ha commesso il grande errore di considerare Marc Marquez anche un collaudatore. “In Honda non investono in buoni collaudatori – ha tuonato - Fanno affidamento su Marc Márquez, che è molto veloce, ma non credo sia un buon collaudatore. Márquez ha molto talento, ma il problema è che non è un collaudatore e non sa come migliorare la moto. È qui che, consapevole che molti piloti non sono all'altezza del suo livello, lui continua a spingere al di sopra di ciò che è gli consente il mezzo stesso".
Con il risultato, però, di cadere ogni volta e aumentare ogni volta il rischio di farsi male sul serio e compromettere anche il resto della sua vita. “Per Marc – ha concluso Gardner - vincere un'altra gara dopo aver vinto otto campionati del mondo non dovrebbe essere una priorità ora. La mia opinione è che abbia già fatto abbastanza. Il problema è che Marc è così, così competitivo che continua a girare sempre più veloce finché non cade. Siamo stati tutti in quella posizione e un giorno ti svegli e dici a te stesso che forse non dovresti correre un tale rischio e che ti piacerebbe goderti il resto della tua vita. Ecco come la vedo oggi e spero che anche Marc la veda presto così".