Carlo Pernat esprime preoccupazione riguardo all'introduzione della Sprint Race del sabato nel programma di gara di ogni Gp della stagione che partirà il 26 marzo. A detta del manager di Enea Bastianini, il problema principale riguarda le condizioni contrattuali dei piloti. La situazione è diversa per i rider che hanno siglato un accordo all'inizio dell'anno o comunque prima dell'annuncio delle novità nella formula.
Pernat ritiene che anche la Dorna debba cambiare il proprio approccio e capire che le Sprint Race sono sostanzialmente delle gare vere e proprie: quindi a suo dire i piloti devono essere pagati come per le gare normali. La questione però non riguarda solo i soldi, ma pure la sicurezza: per questo il manager punta alla convocazione di una riunione dei piloti per discutere di questo argomento.
“Ci vedremo a Sepang – le parole di Pernat riportate da GPone – per parlare del problema del bonus dei piloti per la Sprint Race, perché è impossibile che non ne prendano. Le Case devono capire che i piloti devono avere dei premi, anche la metà delle gare normali. […] I contratti sono fatti per gara, e queste sono gare e non solo uno show, vengono dati dei punti. Si dovrà trovare un modo per pagare i piloti, magari con bonus diversi, non necessariamente la metà di quanto prendono per una vittoria. Ma un bonus per il podio va inserito, mi sembra chiaro […]. La situazione si sta sgelando secondo me, le Case cominciano a capire. Ma io questo futuro della Sprint Race lo vedo fino a un certo punto, per me è un grosso punto interrogativo. Per tante ragioni”.
Secondo Pernat in termini di pubblico “rischi di fare lo stesso se non meno. Se le pay tv fossero furbe, dovrebbero mettersi d'accordo per mostrare le qualifiche in chiaro e promuovere la domenica. Ci vuole buon senso. Io capisco il discorso della parata, perché serve per creare contatto con il pubblico. Mentre la Sprint Race non la capisco e non sono d'accordo. Stiamo superando la Formula 1, che ne fa sei in una stagione. Il solco tra MotoGP e F1 si sta allungando, mentre fino a qualche anno fa era a nostro favore. Li stiamo scimmiottando facendo 21 Sprint Race, ma siamo pazzi? Al limite fanne 5 o 6. […] I piloti potrebbero andarsene di testa. Ti immagini cosa succede dopo le qualifiche, la prima gara, la seconda gara. Su alcune piste saranno stremati".
Quanto al tema della sicurezza, per Pernat non sono i manager a doverne parlare, ma i piloti: “Noi possiamo aiutarli, ma sono loro a dover andare da Carmelo Ezpeleta. Ricordo che parlai con Livio Suppo per diventare un supermanager, per aiutare i piloti, perché problemi di questo tipo ce ne saranno sempre di più. Un rappresentante dei piloti, uno che conosce bene le cose, ci vuole sempre. Per me Livio è la persona giusta. Io fossi in lui andrei in Malesia per riunire i piloti e farlo”.