Jeddah, che paura! La pista teatro del secondo weekend di F1 della stagione si rivela, come lo scorso anno, una delle più spaventose di tutto il calendario. Le velocità elevatissime, i muri così vicini e il poco spazio di manovra non concedono errori ai piloti che, quando sbagliano, rischiano di diventare protagonisti di incidenti tanto spettacolari quanto pericolosi.
Dopo le bandiere rosse viste in Formula 2, in un fine settimana già complicato dal punto di vista sociale e politico, anche la Formula 1 si ferma - per qualche minuto - con il fiato sospeso per l'attesa e l'angoscia. Il giovanissimo Mick Schumacher, nel corso delle Q2 delle qualifiche di Jeddah, ha perso il controllo della propria monoposto su un cordolo in curva 12, finendo rovinosamente a muro. La vettura, complice anche il cemento sul quale si è schiantata che non era ricoperto da barriere morbide, è subito apparsa completamente distrutta e le immagini della regia internazionale non hanno inquadrato, per minuti interminabili, le operazioni dell'auto medica arrivata in pista.
Inoltre la voce di Mick, si scoprirà poi a causa dell'interruzione delle comunicazioni con il muretto data dalla rottura della radio, non ha dato segni di essere cosciente fino a quanto non è stato lo stesso team Haas - avvertito dai medici in pista - a comunicare le ottime condizioni di salute del tedesco che, per precauzione, è stato portato in ospedale per una TAC e non gli è stato concesso di scendere in pista domenica per la gara.
Un incidente, quello del giovane Schumacher, che è stato ripreso anche da un tifoso sugli spalti del circuito di Jeddah e che, messo online sui social, è diventato virale nelle scorse ore. La prospettiva del video amatoriale permette di capire la velocità dell'impatto che è stato violentissimo e che, senza la sicurezza delle monoposto attualmente schierate in griglia, avrebbe portato conseguenze ben più gravi al pilota della Haas.