Flavio Briatore è tornato in Formula 1. È tornato con il ruolo di “ambasciatore”. Vuol dire che non sarà più dietro al muretto a dirigere una scuderia, ma che sostanzialmente si occuperà di affari, nel tentativo di potenziare l’intrattenimento e le opportunità commerciali del Circus.
“La collaborazione – il commento di Briatore al Corriere – è nata parlando con Stefano Domenicali, per dare una mano. Per sostenere gli organizzatori dei Gp, per supportare gli attuali partner commerciali e trovarne di nuovi. Inoltre, faremo un restyling del paddock club (gli spazi riservati ai vip, ndr) e dell’intrattenimento. […] Sarà diverso nel cibo e nello svago, dobbiamo creare la voglia di tornare a un Gp. Sarà un vantaggio anche per le squadre. Deve essere un’esperienza unica, la F1 negli ultimi due anni è esplosa grazie a Netflix, e alla proprietà americana. Il mercato Usa è una colonna portante ora”.
Questo, secondo Briatore, anche grazie alla serie “Drive to survive”, alla quale alcuni piloti si rifiutano di partecipare: “Per chi non conosce la F1 è fantastica, ha attirato milioni di giovani americani. Se la F1 è diventata popolare in America è grazie a quella serie”.
Merito anche dei piloti attivi sui social (“gli eroi di mio figlio sono Russell, Gasly, Norris, ragazzi che divertono su Instagram, TikTok”) e del duello Verstappen-Hamilton: “Ha riavvicinato anche chi si era allontanato. È stata una competizione incredibile”. Per chi ha tifato Briatore? “Per Max, volevo che ci fosse un campione del mondo diverso da Hamilton. E poi nell’arco di un campionato così lungo emerge il migliore. Per anni la Mercedes ha lottato soltanto contro sé stessa, questo duello è servito anche a rimotivarla. La vittoria di Max ha fatto bene a tutti”.
Ed ecco le pagelle del nuovo ambasciatore della F1 ai piloti:
Verstappen
“Aggressivo, un grande”.
Hamilton
“Straordinario, meno spettacolare di Max”.
Leclerc
“Deve dimostrare quanto vale su una macchina competitiva”.
Sainz
“Idem”.
Alonso
«Non molla mai».
Norris
“Veloce, mi piace molto”.
Ricciardo
“È un po’ una delusione”.
Russell
“Per Hamilton sarà un compagno scomodo”.
Perez
“Guida nella terra di nessuno, non è ai livelli di Max”.