“Girava un secondo più lento del giorno precedente, quindi ero tranquillo perché i tempi dicevano che era pienamente in controllo e, nonostante questo, ha dato più di otto secondi al secondo” – lo ha detto Matteo Flamigni, il capomeccanico di Marco Bezzecchi, nell’intervista di Antonio Boselli per Sky (sotto il video completo). Il Bez seduto sulla sua moto con i piedi sul manubrio, babbo Vito (che in verità si chiama Ruggero) lì a fianco e gli uomini del Team Mooney VR46 a completare il siparietto insieme a una bottiglia di Prosecco che ormai sembra il completamento del corpo del Bez.
Già a Misano il pilota di Viserba s’era presentato in sala stampa in uno stato molto simile a quello di chi è mezzo brillo e in India, dopo i festeggiamenti per il podio, è passato direttamente alle ammissioni: “E’ giusto festeggiare”.
E’ giusto festeggiare, in effetti, perché Bezzechi ha fatto qualcosa di realmente impressionante nel fine settimana indiano, regolando tutti nella giornata di domenica con un distacco che nella MotoGP moderna non si vedeva da un bel po’ di tempo. E, come ha spiegato proprio Flamigni, spingendo meno di quanto fatto il giorno prima durante la miracolosa rimonta nella gara Sprint. “Quando stai bene stai bene” – ha spiegato ancora Bezzecchi, con il padre, Vito, che ha confermato che anche da ragazzino funzionava così: “Pure da piccolo si metteva davanti subito e andava a vincere nelle giornate di grazia”.
Quale fosse la motivazione seria in più del Bez in India lo abbiamo già raccontato (qui il link), quello che non abbiamo raccontato, invece, è che la sua moto custodiva un segreto. Niente di aerodinamico o di figlio della mente geniale di Gigi Dall’Igna: semplicemente un adesivo. Un adesivo con la scritta “Carletto”. Chi è? A raccontarlo è stato proprio il Bez: “E’ un meccanico con cui ho lavorato in Moto2 e a cui sono particolarmente legato. Il suo soprannome è ‘metrocubo’ (verosimilmente per via della sua struttura fisica, ndr) e recentemente è andato in pensione, anche se lavora ancora con noi ragazzi dell’Academy. Lui mi diceva sempre ‘mi raccomando, schianta i fili del gas’. Quindi quando mi hanno regalato questo adesivo l’ho chiaramente messo sul comando del gas. Ci siamo fatti una foto tutti insieme e gliela abbiamo mandata”.