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[VIDEO] Da Kevin Schwantz a Casey Stoner: viaggio tra i numeri 1 della MotoGP

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

12 febbraio 2021

[VIDEO] Da Kevin Schwantz a Casey Stoner: viaggio tra i numeri 1 della MotoGP
Joan Mir ha deciso di tenere il numero 36 sul muso della sua Suzuki: marketing, scaramanzia e qualche pressione in più sono le principali motivazioni. Prima dell’era Rossi però, erano in molti a correre con il numero 1 dopo aver vinto un titolo. Ma da Wayne Rainey nel 1993 a Casey Stoner nel 2012, solo Mick Doohan riuscì a ripetersi…

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

I fan hanno sperato e i giornalisti chiesto, ma alla fine Joan Mir ha deciso di mantenere il numero 36 sul muso della sua Suzuki GSX-RR. Le motivazioni sono principalmente tre: il merchandising che viaggia di pari passo col numero di gara, la scaramanzia che lo lega al 36 e la pressione psicologica che deriva dal dichiararsi migliore degli altri. Ma anche la consapevolezza che, fatta eccezione per Mick Doohan, nessun pilota della storia recente è riuscito a vincere un mondiale correndo con il numero 1, mentre Valentino Rossi e Marc Marquez hanno macinato titoli su titoli mantenendo sulla moto gli ormai iconici 46 e 93. Un aspetto che può sembrare marginale ma che, nella testa di un pilota, è in grado di fare la differenza. Soprattutto quando le prestazioni delle moto, in genere piuttosto altalenanti da un GP all’altro, sembrano dipendere anche dalla fortuna.

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Un peccato, perché l’1 in MotoGP non si vede dal 2012 -quando Casey Stoner lo scelse per la sua ultima stagione - e perché, in quel giro d’onore a Portimaõ, la Suzuki con il numero 1 era piaciuta a tutti. Per tutta risposta Dorna ha voluto celebrare i piloti che negli ultimi vent’anni hanno scelto il numero 1 (ma ce ne sarebbero tanti altri, basti pensare ad Eddie Lawson) con una clip che turberebbe un qualunque appassionato di corse in moto.

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La clip comincia con Wayne Rainey, che lo scelse nel 1993, anno in cui dovette dire addio alle corse a causa di un terribile incidente a Misano quando ancora si correva in senso contrario. Poi Kevin Schwantz, che il numero uno lo portò sulla moto l’anno successivo, dopo aver vinto il suo unico titolo mondiale. Nel 1995 è invece a raccogliere il testimone fu Mick Doohan, l’unico in grado di tenerelo stretto per più di un anno, cinque in totale. Nel 2000 fu invece il turno di Alex Crivélle, seguito a ruota da Kenny Roberts Junior. Da qui comincia l’egemonia di Valentino Rossi, spezzata da Nicky Hayden nel 2006. Il Kentucky Kid infatti rinunciò al 69, e così fece anche Casey Stoner l’anno successivo, portando in pista la prima (e ad oggi unica) Ducati della storia della MotoGP con il numero 1. Nel 2011 è stato poi il turno di Jorge Lorenzo che, però, nel 2013 e 2016 preferì continuare a correre con il 99. Il video chiude con il ritorno di Casey Stoner, questa volta sulla Honda HRC nel 2012. Gomme Bridgestone, meno elettronica ed un traverso da lacrime agli occhi in quello che sembra essere il Sepang International Circuit.

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