Australia, Malesia e Valencia. Pecco Bagnaia e Ducati contro Fabio Quartararo. Borgo Panigale ha deciso di realizzare un documentario, "Perfect Comb1nation", che svelasse il dietro le quinte dei momenti più caldi, concitati ed intensi del finale di stagione. Un finale da sogno per il pilota di Chivasso e per l'azienda bolognese, tornata definitivamente sul tetto del mondo quindici anni dopo l'impresa di Casey Stoner. Il titolo mondiale del 2007 fu un capolavoro sportivo indiscusso, e il "fattore sorpresa" giocò un ruolo determinante nella sua esaltazione. Il 2022 di Pecco Bagnaia e Ducati, tuttavia, non è da meno. Anzi. Al Sachsenring, metà stagione inoltrata, Bagnaia contava 91 punti di distacco dal leader Fabio Quartararo. "In quel momento ero abbastanza triste, arrabbiato, deluso con me stesso. Ma da lì in avanti ho sempre pensato si potesse fare, ho fatto uno switch mentale" - racconta Pecco, mentre la sorella Carola gli fa eco: "Non abbiamo smesso di crederci, semmai l'abbiamo presa più alla leggera. 'Non pensiamoci più e vediamo come va', abbiamo detto".
"È andata bene", diciamo noi col senno di poi. A Phillip Island, complice la scivolata del Diablo, Pecco Bagnaia si porta per la prima volta in testa al mondiale. A motori spenti la festa all'interno dei box Ducati è contenuta, composta. Nell'aria si respira una tale concentrazione che, unita a quel velo di scaramanzia, impedisce persino agli spirti più liberi di sfogarsi. Il weekend australiano, però, coicide con la festa di compleanno di Paolo Ciabatti, e allora Pecco non perde occasione per spalmare un pò di crema pasticcera sul viso del Direttore Sportivo di Borgo Panigale. Intanto il numero 63, insieme ai suoi meccanici, riguarda le immagini della gara: "A me fa girare davver il c***o che non abbiano fatto vedere quel sorpasso, penso sia il più bello della mia carriera" - esclama il piemontese ad un certo punto. Ci sarebbe da chiedersi a quale manovra si riferisse Pecco, ma non abbiamo una risposta. Perchè? Perchè non ce l'hanno fatto vedere, purtroppo.
In Malesia la festa dopo la sudata vittoria di Bagnaia su Bastianini ha tutto un altro sapore. Il team Ducati, prima di tutto, celebra il successo non più ai box ma in un ristorante di Kuala Lumpur. "In alto i calici", per diversi motivi: una delle gare più tese della stagione è alle spalle, Pecco si presenterà a Valencia con una leadership solida e - soprattutto - bisogna salutare a dovere Jack Miller, agli sgoccioli con Borgo Panigale. Sono proprio i due compagni di squadra, Pecco e Jack, a prendersi la scena improvvisandosi al karaoke. Prima di "Sultans of Swing", Jack accompagna Pecco in "Romagna Mia", mentre Davide Tardozzi e Carola Bagnaia dominano la sala con uno dei più classici valzer della Riviera malese. Un battito di ciglia ed è già tempo di volare a Valencia, dove la sorella di Pecco confessa: "Potrebbe essere il weekend più bello della nostra vita così come il più brutto, quindi cerchiamo di affrontarlo come un fine settimana normale". Intanto tra gli uffici dell'hospitality Ducati e le vie di fuga del Ricardo Tormo si lavora di nascosto alla coreografia da allestire nel caso in cui il numero 63 dovesse laurearsi campione. "Davvero non sapevi che il 63 di Pecco arriva dal 21 con cui aveva corso con te? Non ti sei accorto che in Moto2 ha corso con il 42 (doppio di 21) e in MotoGP con il 63 (il triplo di 21)?" - è nuovamente Carola Bagnaia ad incalzare divertita Gino Borsoi, team manager di Aspar con cui Pecco firmò le sue migliori stagioni all'esordio in Moto3. Quel Gino Borsoi che poco ore dopo, ai margini della curva 2 di Valencia, avrebbe partecipato alla coreografia per il titolo mondiale di Pecco Bagnaia.