Della domenica di Valencia, gran finale del 2023 della MotoGP, non abbiamo visto tutto. È vero; Davide Tardozzi, Paolo Ciabatti e Gigi Dall'Igna con buffe parrucche in testa a festeggiare nel box Ducati non potevamo perderceli, così come preziosa è stata la diretta di Marco Bezzecchi, che a Race Anatomy - su Sky - ha strappato il macrofono dalle mani di Antonio Boselli, intervistando alla sua maniera Pecco Bagnaia e inscenando dieci minuti buoni di puro cabaret in salsa paddock. Non è passata inosservata l'indescrezione di Valentino Rossi ("in ballottaggio per la sella del mio team ci sono due piloti italiani, vi posso dire che uno sono io"), ed evidente è apparsa la rilassatezza di Fabio Di Giannontonio dopo il suo secondo posto in rimonta, con il pilota romano che - finalmente - sapeva di essersi conquistato una sella, quella del Team VR46, per il 2024. Di Jorge Martín invece, oltre alle canoniche interviste post gara e agli applausi scroscianti dedicatigli dal Team Pramac al rientro ai box dopo la caduta, le telecamere della regia internazionale non hanno mostrato tutto. Allora ecco che l'ultima puntata di "Unseen", video-rubrica dei canali ufficiali della MotoGP, è completamente dedicata al pilota madrileno, alla sua domenica di Valencia, dalla quale - sebbene sconfitto - è uscito tra gli applausi di tutto il mondo dello sport.
Per prima cosa il filmato torna sul contatto tra Jorge e Marc Marquez, che ha messo definitivamente la parola "fine" alla lotta per il titolo. I due si incontrano e si chiariscono al TV set, durante una pausa tra un'intervista e l'altra. Cominincia Jorge, che prende da parte Marc e si scusa: "Ero molto carico. Non potevo vederti, ti ho visto improvvisamente quando ormai era troppo tardi. Mi spiace tío (fratello, ndr), mi sento terribilmente". Il 93 placa sul nascere qualsiasi polemica, l'incontro tra i due è davvero una bella pubblicità per il motociclismo: "Non ti preoccupare, capisco. Sono entrato forte perché stavo battagliando con Zarco e volevo tentare di ripassarlo alla curva 6. Non preoccuparti, stavi lottando per il titolo, ti capisco, hai fatto quello che dovevi. Continua a dare tutto, ci vediamo". Poi le immagini fanno riferimento agli attimi caldi della gara, quelli in cui - mentre Pecco Bagnaia in pista è ormai aritmeticamente campione del mondo - Jorge Martín rientra al box Pramac affranto. Lo spagnolo si siede, la testa è fissa sul pavimento e le mani cingono il casco, che sembra pesare tantissimo. Singhiozza Jorge, la sua disperazione si sente tutta. A consolarlo è tutta la sua squadra, che lo applaude, gli urla "sei un campione", fino a quando Fonsi Nieto - Rider Performance Director di Pramac - non prende Martín tra le sue braccia: "Tieni la testa alta Jorge, quello che hai fatto quest'anno è incredibile. Testa alta, ok?". Poi nel box arriva subito Gigi Dall'Igna, che abbraccia il madrileno e ammette: "Mi dispiace, ti giuro che mi dispiace". Jorge lo guarda negli occhi e, con il primo mezzo sorriso del suo post gara, tira fuori cinque parole che non hanno bisogno di repliche: "L'anno prossimo sarà mio". Ripete la stessa cosa più tardi in uno scambio di battute simile con Paolo Ciabatti.
"Unseen", successivamente, ci offre l'audio del confronto a caldo tra Jorge e Pecco al parco chiuso, con i due rivali che si congratulano reciprocamente. Bagnaia prende la parola: "Hai lottato come un campione, cos'è successo?. Martín risponde secco, senza girarci attorno: "Con Marc. Ero dietro, stavo rimontando, e l'ho colpito. Hai fatto una stagione incredibile". I due si abbracciano e si stringono la mano. Infine Jorge, all'ultimo media scrum della stagione in sala stampa, tra giornalisti e fotografi, incontra Aleix Espargaró e Alex Rins. Il pilota Aprilia è forse il più legato a Jorge tra i piloti del Motomondiale (i due spesso si allenano assieme, sono andati in vacanza assieme con le rispettive famiglie, senza dimenticare come Espargaró abbia aiutato Martín a rimettersi in sesto due anni fa, in uno dei momenti più delicati della carriera del madrileno). Così stringe forte Martín a sé, lo consola, lo bacia, e gli sussurra qualcosa di ironico - "Stanotte ancora" - che fa scoppiare l'amico in una risata. Rins a questo punto si incuriosisce, interviene: "Cosa intendi con 'ancora'?". "Nostri segreti" - chiude i conti Aleix, mentre Jorge sentenzia: "Non avrei vinto il Mondiale, ma almeno volevo vincere l'ultima gara. Non voglio piangere". Non piangerà più, anche perché nel frattempo, all'interno del box Pramac, la delusione è alle spalle e i calici sono in alto: "L'abbiamo portato fino alla fine, fino all'ultimissima gara. Stiamo già pensando al martedì. L'anno prossimo ci meritiamo il titolo".