“Ho tantissimi ricordi con Diggia, secondo me poi ultimamente va meglio”, ci racconta Marco Bezzecchi dopo i test di Valencia. “Quando eravamo più piccoli e meno maturi andavamo meno d’accordo, mentre in questi tre o quattro anni siamo entrambi cresciuti e siamo maturati, abbiamo un rapporto secondo me molto bello, di rispetto. Ovviamente ho meno confidenza con lui rispetto agli altri piloti dell’Academy ma penso che sia normalissimo perché con loro ci vediamo tutti i giorni, ormai anche la domenica… che due cog**ni! (ride, ndr.) Comunque sono sicuro che costruiremo un bel rapporto quest’anno, poi con il finale di stagione che ha fatto ha meritato tutto”.
A vederli così, uno vicino all'altro, viene da pensare al 2024 di questa MotoGP. Ci sono buone possibilità che la coppia dell’anno prossimo sarà quella tra Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi, entrambi venticinquenni col sogno delle corse: classe 1998, uno nato a ottobre (Fabio) e l'altro a novembre (Marco). Diretti, divertenti, piacevoli da intervistare. Se fossimo in America il paese si sarebbe diviso tra il Bez che viene dalla East Coast e Diggia dalla West Coast, una roba alla Biggie e Tupac. La sensazione però è che si troveranno bene a dividere il box, sicuramente meglio di quando si giocarono il campionato italiano Moto3 2015 vinto da Bezzecchi all’ultima gara. Fabio, entusiasta del nuovo ambiente, parla così del nuovo compagno di squadra: “Io e Marco Bezzecchi siamo gli stessi ragazzini che cazzeggiamo ogni secondo, per me siamo due caratteri fighi perché alla fine siamo molto così, veri e trasparenti. Secondo me alla fine ci divertiamo a stare insieme, quando abbiamo avuto occasione ci siamo sempre trovati per dire nel pullman, quando facciamo il giro di pista, facciamo sempre delle battute, quindi adesso avremo più occasione. Secondo me ci divertiremo”.
Quando Di Giannantonio dice che sono ‘due veri’, Bezzecchi risponde così: “Sì, infatti. Il mio carattere c’è a chi piace e a chi no. A me spiace se delle volte quello che penso non va bene a tutti, ma almeno io sono a posto con la coscienza perché dico la verità”.
Fabio poi racconta del rapporto con Valentino Rossi: “Io e Valentino ci siamo sentiti per telefono, non ancora di persona. Intanto voglio ringraziarlo per l’opportunità e per la fiducia, poi è sempre bello fare due chiacchiere con Valentino, si può imparare sempre qualcosa. Con lui c’è sempre stata ovviamente una grandissima ammirazione da parte mia, è il più grande di tutti i tempi. Sono sempre stato in quel mondo, Valentino, VR e Academy in punta di piedi, con grande umiltà, perché alla fine loro sono un gruppo di lavoro solido e li ho sempre ammirati in quello che facevano. Per questo abbiamo sempre costruito un piccolo rapporto, però sempre molto sincero, anche tra me e Valentino. Adesso è il mio capo… è una cosa abbastanza strana, ma molto bella”.
Che il compagno di squadra sia il primo rivale della griglia non è un'idea passata di moda col buonismo, è ancora così. Dover dividere i podi con l'altro però sarebbe sicuramente una buona notizia per entrambi: vuol dire che vai forte e che, dall'altro lato del garage, c'è un pilota in grado di spronarti a dare qualcosa in più. Ed è quello che serve per crescere e trovare nuovi spunti. Diggia dovrà mettersi a lavorare in un ambiente che non conosce in cui Marco sarà un riferimento, ma l'esperienza maturata in questi anni col Team Gresini porteranno nuovi spunti anche alla VR46. Questa, si vede da qui, è una bella squadra che ci farà ridere e scrivere.