L’ultimo weekend di Valencia della MotoGP, test del martedì compresi, è stato un frullatore di emozioni ed immagini iconiche. Abbiamo visto il gran finale della lotta al titolo tra Pecco Bagnaia e Jorge Martín, con marcamenti a uomo al venerdì pomeriggio, animi accesi nel box Ducati, situazioni che si ribaltano il sabato mattina, per poi capovolgersi nuovamente in Sprint Race e in Gara. Abbiamo visto Pecco festeggiare come i grandi dell’NBA, mentre Jorge piangeva nel box con i suoi uomini, prima di alzare la testa e dirsi – giustamente – orgoglioso della sua splendida stagione. Non abbiamo visto Marco Bezzecchi entrare nel motorhome di Marc Marquez per dirgliene quattro, ma in compenso entrambi hanno raccontato la loro versione senza troppi peli sulla lingua (qui trovate tutto). Poi, all’indomani del Gran Galà, il mondo dei motori ha ricevuto l’ufficialità del passaggio di Luca Marini in Honda e di Fabio Di Giannantonio nel Team VR46. Ai test del martedì, già proiettati al 2024 – ma di fatto ultimo giorno di scuola ufficiale di questo 2023 – occhi puntati su Marquez in Ducati Gresini, su Morbidelli in Pramac, sul rookie Pedro Acosta in KTM, su Rins in Yamaha, su Zarco e sullo stesso Marini in sella alle RC213V firmate rispettivamente Cecchinello e Repsol.
Tuttavia l’immagine che ha simbolicamente messo la parola “fine” alla stagione del Motomondiale appena conclusa coincide con il rientro ai box di Bagnaia dopo i 51 giri dei test. Estremamente soddisfatto del primo prototipo della GP24 (“Nelle aree in cui avevo chiesto di lavorare, come l’entrata in curva, mi sono già trovato meglio; non c’è miglior modo per andare in vacanza”), a metà pomeriggio Pecco ha lasciato una Ducati in livrea nera in mano ai suoi meccanici e, con fare estremamente rilassato, si è incamminato verso la sua seggiolina d’oro mimando il gesto del “vado a nanna”, mentre tutto lo staff di Borgo Panigale applaudiva. Forse quella passeggiata serena ed appagante verso il letargo, con l’adrenalina accumulata in nove mesi che di colpo si scioglie, Pecco la sognava da tempo. Perché quello di Bagnaia è stato un Mondiale tostissimo, il secondo consecutivo (“Non è da tutti vincerne due di fila”, ha dichiarato Valentino Rossi), vissuto costantemente tra picchi di tensione, che si sono smorzati solamente all’ultimo minuto dell’atto finale.
Allora, per apprezzare l’entità dell’impresa di Bagnaia da una prospettiva ravvicinata, abbiamo chiesto un’analisi complessiva del terzo titolo del piemontese a chi per tutta la stagione ha commentato le gesta di Pecco negli studi di Sky, come opinionista. A colui che, in palestra e al Ranch, si allena e corre con il campione del monde. Lui, Mattia Pasini, che a Bagnaia – così come davanti alle telecamere e ai microfoni - dice sempre ciò che pensa: “Valencia è stato weekend incredibile, al termine di un mondiale incredibile tra due piloti super veloci. Hanno fatto veramente qualcosa di pazzesco entrambi, forse Pecco non è stato il più veloce nell’ultima parte di stagione, eppure è stato comunque il più forte. Molto bravo, consapevole e razionale nel saper reagire a modo suo. Quindi con pacatezza, facendo mea culpa quando c’era da farlo e tirando fuori le palle quando c’era da fare quello”.
Adesso che il mondiale è finito si può dire che la caduta di Barcellona sia stata una prova durissima da superare per Pecco Bagnaia?
“Ah! È stata una cosa che secondo me si è portato dietro per qualche gara e oggi perdere qualche gara perché non sei in forma fisicamente - lo abbiamo visto anche con Bez, quando si è fatto male alla spalla - vuol dire rimanere un po’ indietro anche tecnicamente. Secondo me la sua consapevolezza lo ha fatto stare calmo e sparare tutte le cartucce che c’erano da sparare quando era il momento di farlo”.
Che dritte gli hai dato?
“Io con Pecco parlo abbastanza, ci conosciamo, abbiamo corso insieme, stiamo spesso insieme e ci alleniamo anche. Io non gliele mando mai a dire, ma Pecco da persona intelligente le prende e le porta a casa per poi risponderti con i fatti. È uno di quei piloti che in pista nella mia carriera mi ha impressionato di più. Lui è un pilota veramente velocissimo, ma quello che mi ha veramente impressionato è la sua forza sotto pressione. Quando lo metti sotto pressione lui tira fuori qualcosa in più, anzi: gli errori li fa quando è un po’ troppo tranquillo, diciamolo! Quindi ecco, Pecco è un ragazzo fantastico, intelligente, velocissimo, sa tenersi vicino le persone giuste ed essere consapevole. Sì, è veramente consapevole”.