Sulla scelta di Luca Marini di lasciare il Team VR46 e tentare l’affascinante avventura con la squadra ufficiale di Honda s’è detto già tutto. Anche Uccio, Alessio Salucci, ha più volte raccontato (anche a noi di MOW) come è andata e quali sono stati i reali tempi di una operazione che ha lasciato spiazzati un po’ tutti. Spiazzati, ma non certo arrabbiati, perché è chiaro che ereditare la moto di Marc Marquez, al di là dei problemi con cui oggettivamente fa i conti la Honda, è qualcosa a cui non si può dire no. E adesso l’ha spiegato ancora anche lo stesso Luca Marini, nella pubblicazione realizzata dalla VR46, The X Season, e che racconta il pazzesco 2023 della squadra di Tavullia.
“L’emozione e il significato di salire sul podio in MotoGP sono qualcosa che non dimenticherò – scrive Marini - Lottare per le posizioni di vertice durante tutta la stagione nella massima categoria espressione del nostro sport anche. Tanti del momenti sportivi più significativi del mio percorso, fino ad ora, sono legati a questo gruppo di lavoro. Voglio ringraziare personalmente tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito al raggiungimento di questi obiettivi. Siete una squadra fantastica con cui ho condiviso momenti indimenticabili, dentro e fuori la pista, siamo cresciuti molto insieme, ci siamo divertiti e di siamo tolti tante soddisfazioni. Sono stati semplicemente sei anni bellissimi, un grazie di cuore”.
Un grazie che segna la svolta più significativa nella carriera di Luca Marini, ma non certo un vero e proprio addio alla VR46, visto che il pilota di Tavullia continuerà comunque ad allenarsi con il fratello Valentino Rossi e gli altri dell’Academy, pur avendo scelto di seguire una strada diversa. Sarà, infatti, l’unico dei “pilotini del Ranch” a non guidare una Ducati, visto che ormai anche Franco Morbidelli sarà in sella a una rossa di Borgo Panigale. Un cambiamento, per Marini, che all’inizio sarà quasi certamente segnato da un po’ di sofferenza sul piano dei risultati. Ne sono consapevoli anche in Honda, tanto che nel video della sua prima volta nel box di HRC - fino ad ora inedito e pubblicato proprio in queste ore da Repsol – sono gli stessi uomini di Honda a ammetterlo, con Giacomo Guidotti, nuovo capomeccanico del numero 10, che afferma: “La moto non è paragonabile in questo stato di sviluppo a quella che avevi, ma speriamo che raggiunga il top molto presto”.
“Lo faremo” – è stata la risposta di un Marini visibilmente emozionato, ma con lo sguardo assolutamente sicuro, mentre stringe mani e si muove in quella che sarà la sua nuova casa sportiva. Con spazio anche per qualche sorriso, visto che Alberto Puig e gli altri scherzano sull’altezza del pilota italiano: “Non è alto come Mir”. Un “limite”, quello dell’altezza, che dovrebbe comunque essere già superato, visto che la RC213V del 2024 sarà significativamente più grande nelle dimensioni rispetto alla 2023. E, come ha affermato proprio il compagno di squadra di Marini, Joan Mir, anche molto più performante rispetto alla moto guidata fino a pochi giorni prima. Tanto che a Valencia, nel test che ha chiuso la stagione, il pilota italiano è riuscito a strappare un decimo posto nella classifica generale, nonostante qualche problema sulla moto sia ancora piuttosto evidente. “Manca decisamente un po' di grip in uscita di curva e in ingresso - ha spiegato il pilota 26enne – Mancano anche un po' di trazione e accelerazione, ma non conosco i motivi e comunque siamo qui per lavorare e ottenere il meglio, visto che è stato solo un primo test qui a Valencia”.