È il 2021, esiste YouTube e abbiamo il lusso di poter vedere un pilota in attività recensire quella che - probabilmente - è la moto più veloce attualmente in commercio. Luca Salvadori, tanto pilota quanto youtuber, ha approcciato il test della nuova Ducati Panigale V4 S come farebbe un qualsiasi appassionato, raccontando la moto nel concreto (senza ometterne i difetti) e prendendosi la libertà di confrontarla con le altre moto della categoria. In sintesi, rispetto alla versione dell’anno scorso c’è un nuovo cambio derivato dalla Superbike (prima e terza più lunghe, la seconda più corta) una nuova forcella pressurizzata ed una posizione di guida più comoda grazie al serbatoio rivisto. Il carattere comunque non è cambiato, la Ducati ha ancora bisogno di essere portata dentro le curve con una certa autorità. Il video funziona perché Luca non ti racconta che la moto è la più veloce in commercio dal garage, te lo dice urlando nel casco mentre la mette di traverso a duecento chilometri orari. Come è cambiata l’elettronica? Ecco, guarda, spalanco il gas a moto piegata con il controllo di trazione al minimo ed esco dalla curva con i 215,5 cavalli della moto tutti in ordine. Con la versione dell'anno scorso, racconta, era meglio evitare.
Il momento più alto delle due giornate di test però è stato quando a giornalisti e tester si è unito Jorge Martín, rookie dell’anno in MotoGP nonché autore di una pole position (in Qatar) e due podi quest'anno, un secondo posto a Valencia e una vittoria al GP di Styria. Uno, insomma, che va forte davvero. Abbiamo chiesto a Luca che sensazioni si provano a dividere la pista con uno degli uomini più veloci al mondo, in attesa di un video dedicato alla giornata: “È incredibile come si è presentato - racconta Salvadori - Arriva lì, ‘piacere Jorge, che fighi i video’. Gli ho chiesto di fare tre giri insieme e lui era tutto contento. ‘Vai, nessun problema, bomba!”. Così siamo andarti dentro e non sapevamo più dove passare, ci siamo ingarellati da matti. Fortunatamente lui è arrivato il secondo giorno, io invece avevo già girato il giorno prima e per i primi due turni ero lì con lui mentre si ambientava con la moto e le gomme”.
“Io sono entrato a bomba, ho dato tutto, ed in questi due turni ho lottato con lui - ci racconta - abbiamo girato in 1’44 basso (tempo da Superbike, ndr.) e lui il giorno dopo ha chiuso con un 1’43 basso. Mi è servito un sacco a capire il livello di un pilota MotoGP. Uno dice minchia, mi darà tre secondi, e invece ti fai un’idea, quando sei in piega con lui ci pensi, ‘sto girando con un pilota della MotoGP’. Bellissimo, un onore. Poi anche lui è rimasto stupito di quanto una moto di serie col catalizzatore possa andare forte. Ripeto, con una Superbike nel 2020 ho chiuso in 1’43 basso e con questa V4 ho portato a casa un 1’44 e mezzo con gomme molto meno performanti e tutte le altre differenze. È stato impressionante”.