Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo di Ducati Corse, ha raccontato il suo punto di vista sulla stagione in una lunga conferenza stampa assieme ai colleghi delle altre case. Avendo vinto sia il titolo costruttori che quello a squadre, il manager torinese ha parlato per primo: "Siamo felici di aver vinto il campionato costruttori per il secondo anno consecutivo - ha esordito Ciabatti - Penso che quest'anno, in un campionato più normale di 18 gare, sia ancora meglio per noi aver raggiunto questo risultato. È stata la stagione migliore per Ducati: abbiamo conquistato 21 podi, il numero più alto dal nostro arrivo in MotoGP. Il secondo miglior risultato risale al 2007 quando vincemmo il campionato con Casey Stoner e conquistammo 18 podi con lui e Loris Capirossi. Nel 2021 Abbiamo vinto 6 gare, ottenuto 10 pole position e c'è sempre stata una Ducati in prima fila. Non ricordo l'ultima volta che è successo, ma è stato bello. Abbiamo vinto con tre piloti diversi mentre cinque sono saliti sul podio, quindi penso che questo dimostri che la nostra moto è molto competitiva. Potremmo ancora faticare un po' su alcuni circuiti, come il Sachsenring per esempio, e forse Assen non è perfetta per noi, ma nel complesso siamo contenti. Ovviamente è un peccato per la Ducati non aver potuto lottare con Fabio fino a Valencia, ma va detto che ha fatto una stagione fantastica, senza quasi commettere errori, e ha meritato di vincere. Ad ogni modo siamo fiduciosi di esserci l'anno prossimo per provare a riportare questo titolo anche a Bologna”.
Inevitabile poi un ragionamento sulle otto moto in pista che Borgo Panigale schiererà nel 2022. Al team ufficiale e a Ducati Pramac infatti, si aggiungono il Team Gresini ed il Team VR46, tutti con piloti italiani: Bastianini e Di Giannantonio da un lato, Marini e Bezzecchi dall’altro: "Abbiamo fatto un grande cambiamento tra l'anno scorso e quest'anno. Abbiamo promosso, se così possiamo dire, Pecco e Jack dal team Pramac al team Factory e abbiamo potuto investire in nuovi giovani piloti: attualmente il pilota più anziano del panorama Ducati è Johann Zarco che ha solo 30 anni. Siamo quindi contenti perché i risultati ci dimostrano che abbiamo fatto la scelta giusta e che siamo andati nella giusta direzione. Il prossimo anno arriveranno in Ducati nuovi piloti, e avere otto moto in griglia è sicuramente una nuova sfida logistica, ma lo abbiamo fatto in passato quando non avevamo solo Pramac ma anche Avintia e Aspar, sappiamo come gestirla”.
Ciabatti affronta anche il tema dello sviluppo che, a causa della pandemia, era stato limitato con l’obiettivo di tenere sotto controllo i costi: “Penso che ora la maggior parte dei produttori stia lavorando, come noi, sullo sviluppo motoristico. Quello che abbiamo imparato sarà utilizzato l'anno prossimo dopo questa stagione anche se ovviamente, quando hai una moto molto competitiva, è sempre difficile fare meglio. Ad ogni modo è questo il lavoro e l'obiettivo dei nostri ingegneri che, normalmente, hanno grandi idee che rendono le moto un po' più competitive. Se la Ducati è il pacchetto migliore? Non lo so, so solo che va molto bene e ne siamo orgogliosi. A dire il vero all'inizio della stagione, quando abbiamo deciso di mettere Jack e Pecco nel team Factory, lo abbiamo fatto dopo una seconda parte di stagione in cui Jack era andato fortissimo. Pecco aveva faticato dopo la caduta a Misano. Quindi l'idea era ovviamente di iniziare con Jack come contendente per il campionato e che Pecco avrebbe lottato per i primi cinque”.
Per quanto Valencia sia ancora più vicina del Qatar, in MotoGP si comincia già a parlare di mercato, a partire dalla querelle tra la Yamaha e Fabio Quartararo e continuando con la possibile promozione di Jorge Martin al team ufficiale: “Jorge ha conquistato la pole position in Qatar e ha lottato per vincere la gara, oltretutto ha avuto una fantastica seconda parte di stagione. Jack tuttavia, anche se ci sono stati alti e bassi, ha conquistato la sua prima vittoria su una Ducati a Jerez e poi a Le Mans. La maggior parte dei contratti dei piloti che abbiamo scadono alla fine del 2022, con in alcuni casi opzioni per rinnovarli. Nel complesso, l'idea è di iniziare a immaginare la composizione ideale della nostra squadra e delle nostre squadre dopo poche gare il prossimo anno. Penso che abbiamo già qualche idea ma ovviamente è sempre bello vedere come inizia la stagione e poi magari sfruttare le opzioni dei nostri contratti”.
Parlando di Miller, il torinese spiega che a Jack è mancata soprattutto la costanza: “Penso che il suo talento sia lì, nessuno dubita del talento di Jack. Probabilmente è uno dei piloti più veloci, e in certe condizioni è probabilmente il migliore o uno dei migliori, quando è bagnato o mezzo bagnato. Ma a volte il suo stile di guida non lo aiuta a preservare la gomma per la seconda parte della gara, e penso che sia una delle aree in cui dobbiamo aiutarlo a migliorare”.
Tornando alla stagione, Ciabatti non ha nulla da recriminare a Bagnaia: “In generale penso che ci siano state alcune gare in cui abbiamo perso dei punti chiave che avrebbero potuto permetterci di continuare a lottare con Fabio fino all'ultimo round. Direi Mugello, seconda partenza in Austria e Silverstone. Ovviamente abbiamo fatto delle grandi cose ma abbiamo perso il campionato con la caduta di Misano perché lì era tutto o niente: dovevamo vincere e penso che Pecco abbia fatto una gara fantastica soprattutto perché credo che in quel momento Marc Marquez avesse deciso che si sarebbe accontentato del secondo posto. Ma Pecco ha commesso un piccolo errore, è caduto ed è finita. Ma siamo soddisfatti e pensiamo di avere i piloti in grado di provare davvero a vincere il campionato il prossimo anno, è quello che faremo. "
Non manca, infine, un passaggio su Valentino Rossi, che Lin Jarvis ha definito insostituibile: "Sono d'accordo con Lin. Penso che Valentino non sia sostituibile, nel senso che era un pilota iconico. Posso solo pensare a Giacomo Agostini così famoso al di fuori dei tifosi che abbiamo in gara. Quindi, ovviamente, potrebbe non essere molto facile ottenere lo stesso tipo di attenzione da parte degli spettatori che amavano lo sport perché si chiedevano cosa avrebbe fatto Valentino, quando avrebbe vinto e come avrebbe corso. D'altra parte, penso che la competizione in pista sia molto eccitante. Abbiamo molti giovani piloti che sono super veloci e le gare sono molto divertenti da guardare, quindi speriamo che le persone che sono venute a vedere la MotoGP perché volevano supportare Valentino Rossi capiranno anche che è uno spettacolo bellissimo, se sono in circuito la domenica o guardano la televisione. È un formato molto buono con 45 minuti senza pitstop, nessuna strategia, nessun ordine dei box, ecc. Questo formato è molto eccitante, quindi speriamo che con i nuovi piloti in arrivo possiamo mantenere un livello simile di supporto da parte dei fan. Ma Valentino ci mancherà”.