A giudicare dalla classifica dei tempi, Marc Marquez sta affrontando una crisi piuttosto seria con la sua Honda. La moto, che i tecnici giapponesi hanno completamente rivoluzionato durante l’inverno, non è in grado di adattarsi ai circuiti più tortuosi e stavolta, contro ogni aspettativa, aver vinto 8 titoli mondiali sembra non bastare più come garanzia. Fino al 2019 compreso, che la Honda andasse bene o meno Marc Marquez era lì, con la moto di traverso a picchiare sul cronometro. Poi però le cose sono cambiate per sempre proprio a Jerez de la Frontera: l’infortunio al braccio, le complicazioni alla spalla, la diplopia di novembre, quella dell’Indonesia… Dopo l’ennesima brutta caduta a Portimaõ da lui era lecito aspettarsi un approccio diverso, più attento e conservativo. Così è stato, tuttavia in questi primi turni di prova è mancata completamente la velocità.
A giudicare dalla classifica dei tempi, Marc Marquez sta affrontando una crisi piuttosto seria con la sua Honda. La moto, che i tecnici giapponesi hanno completamente rivoluzionato durante l’inverno, non è in grado di adattarsi ai circuiti più tortuosi e stavolta, contro ogni aspettativa, aver vinto 8 titoli mondiali sembra non bastare più come garanzia. Fino al 2019, che la Honda andasse bene o meno Marc Marquez era lì, con la moto di traverso a picchiare sul cronometro. Tre anni fa però le cose sono cambiate per sempre proprio a Jerez de la Frontera: l’infortunio al braccio, le complicazioni alla spalla, la diplopia di novembre, quella dell’Indonesia… Dopo l’ennesima brutta caduta a Portimaõ da lui era lecito aspettarsi un approccio diverso, più attento e conservativo. Così è stato, tuttavia in questi primi turni di prova è mancata completamente la velocità.
Durante le FP2 è sembrato irriconoscibile, sbadato in pista e poco incisivo nei tempi. Anche perché, oltre agli screzi in pista con il compagno di squadra e Aleix Espargarò, Marc ha collezionato anche due cadute in tre curve: La prima alla Dry Sack (curva 6) il punto più lento del circuito in cui Marc ha perso la moto in una scivolata senza troppe conseguenze. La seconda un paio di curve più avanti, alla 9, con una dinamica piuttosto simile mentre stava ricominciando a spingere. Il che significa poca, pochissima confidenza e tanto lavoro da portare avanti, una sensazione confermata dal 19° tempo in classifica dello spagnolo. Se non altro, a riportarlo ai box dopo la seconda caduta c’era l’ex compagno di squadra Dani Pedrosa, impegnato a seguire i piloti KTM da bordo pista.
Marc Marquez ha ancora un turno per recuperare un biglietto d’ingresso alle Q2, ma a giudicare dalle prime sessioni di prove libere sarà difficile vederlo sul podio domenica. Va detto però che ieri ,durante la conferenza stampa, è stato piuttosto chiaro: “Il nostro test di Jerez (previsto per lunedì, ndr.) comincia dal venerdì, perché dobbiamo trovare una buona base”. Certo è che il Marc Marquez del 2019 - quello che a Jerez girava attorno agli altri - è ancora lontanissimo. La moto non lo aiuta, ma il suo talento stratosferico nemmeno.