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Quello tra Toto Wolff e Mazepin è il catfight di cui non sapevamo di aver bisogno

  • di Diletta Colombo Diletta Colombo

9 maggio 2021

Quello tra Toto Wolff e Mazepin è il catfight di cui non sapevamo di aver bisogno
A Barcellona è andato in scena il catfight che non ci meritiamo, quello tra Toto Wolff e Nikita Mazepin, riuscito nell’impresa di farsi dare dell’idiota da metà schieramento nell’arco di quattro GP. Insuperabile

di Diletta Colombo Diletta Colombo

A vedere Nikita Mazepin, fierissimo nella sua lentezza, stagliarsi davanti al leader Lewis Hamilton in bagarre nel Gran Premio di Spagna di Formula 1, è sembrato di rivivere le prodezze dell’indimenticabile – e, infatti, indimenticato – Alex Yoong, che nel 2001 a Monza, alla sua prima gara nella massima serie, entrò nella storia finendo in testacoda davanti a Juan Pablo Montoya e Michael Schumacher, mentre i blasonati colleghi lottavano per la prima posizione.

Il nostro Nikita non è riuscito nell’impresa di girarsi nel momento meno opportuno. Ma la sua incapacità di farsi da parte in fase di doppiaggio ha causato l’ira funesta di Toto Wolff. Hamilton, che in quel momento era al comando della gara, ha avvisato il team della fastidiosa presenza di Mazepin, e Wolff, imbizzarrito, si è rivolto direttamente a direttore della corsa, Michael Masi. “Sventolate bandiera blu, ci sta facendo perdere la posizione”, ha sibilato come un serpente Toto. 

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E il suo team radio, lapidario, ha scatenato il catfight di cui non sapevamo di aver bisogno, e che forse non ci meritiamo. Da un lato il luciferino Toto, che non ha certamente peli sulla lingua. Dall’altro Nikita, l’uomo più odiato del paddock, che in quattro GP si è già preso dell’idiota da metà schieramento. Che Mazepin fosse un personaggio controverso era indubbio da tempo, ma Nikita sta decisamente superando ogni aspettativa. 

Non siamo ai livelli di Alex “chicane mobile” Yoong, ma anche oggi Nikita ha concluso il GP a due giri dal vincitore, Hamilton. Ma il peggio deve ancora venire. Perché la prossima gara sarà disputata a Montecarlo. Circuito dove Mazepin potrebbe davvero superare sé stesso. Non solo come ostacolo da doppiare, ma anche per i muretti ravvicinati. Finire come Ricardo Rosset nel 1998 è un attimo, dopotutto. E l’intero fandom della Formula 1 non aspetta altro. 

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