La faccia di Pecco Bagnaia dopo la giornata di test a Aragon è rimasta la stessa di quando, domenica, aveva appena festeggiato un terzo posto quasi come una vittoria. Sembra più sereno, è sul pezzo e con i piedi comunque ben piantati a terra. Perché quel terzo posto, come hanno ripetuto anche Dall’Igna e gli altri di Ducati, non è un arrivo, ma un nuovo (ottimo) punto di partenza. Il lavoro da fare è tanto e Bagnaia l’ha già cominciato proprio a Aragon, portando avanti un programma di test da cui, alla fine, ha pure dovuto lasciare fuori qualcosa. “Non avevamo molte gomme – ha spiegato – quindi no, non ho provato quelle parti che avevo lasciato indietro anche nel test di Jerez per cercare qualche miglioramento specifico per le Sprint”.

Non è rammarico e nemmeno delusione, ma solo consapevolezza che adesso la priorità, con novantatre punti di svantaggio da Marc Marquez, non è il risultato immediato. E forse proprio Marc Marquez non èpiù neanche l’avversario, visto che tra Pecco e il 93 c’è quell’Alex che, invece, guida una Desmosedici del 2024, è in un team satellite e, non fosse che per questo, è necessario rimettere dietro. Sì, il prossimo appuntamento sarà il Mugello, che è il regno di Pecco, ma non è a salire sul gradino più alto del podio che Bagnaia pensa. Pensa, piuttosto, a come trovare quel feeling che ancora manca, anche a costo di risultare come uno che vuole mettere le mani avanti prima dell’appuntamento più atteso dai suoi tifosi. “Certo – ha ammesso – che spero di vincere la Mugello, ma dobbiamo essere realisti. Ora non ho il feeling per lottare per la vittoria, perché c'è Marc che ha molta più fiducia in sella. È difficile pensare: ci va al Mugello, che è la mia pista, e vinco”.
Tifosi avvisati, quindi, e aspettative da tenere basse per l’immediato, ma alte per un futuro che sia davvero di svolta. “Dobbiamo tenere i piedi per terra – ha spiegato ancora Bagnaia - Abbiamo fatto un passo avanti, ho lottato con Alex e mi sono avvicinato a Marc, ma lui era molto più veloce. La gara e il test sono stati molto importanti per mantenere la fiducia e provare diverse cose. Quindi, al Mugello, che è un'ottima pista per me, bisognerà ripartire da questa fiducia e magari continuare ad acquisirla, ma non voglio dire che lotterò per la vittoria perché non è realistico adesso. Vedremo come andrà nel venerdì. Sicuramente al Mugello ho un qualcosina in più perché è la mia gara di casa e tenterò di tutto per ottenere il miglior risultato possibile. Sono contento che le prossime due piste siano molto buone per me. Penso di poter fare un altro passo avanti e sarà importante farlo nella massima serenità. Non credo di essere ancora al cento per cento e sicuramente Marc a Aragon non ha spinto al suo limite e si è tenuto qualcosa, ma non siamo arrivati troppo distanti da lui e questo è positivo".

Affanno, foga e smania da considerare come nemici, quindi, per il nuovo Bagnaia, che sul circuito toscano ripartirà proprio dalle sensazioni avute grazie alla scelta di puntare sul disco dei freni di diametro maggiore. “Nel nostro sport – ha detto – si fa la differenza in pochi decimi e quindi ci sta che un minimo dettaglio restituisca sensazioni diverse in termini di confidenza. Con il disco da 355 si arriva più facilmente al bloccaggio, ma si riesce a avere più controllo, se rilasci un istante senti che comunque continui a rallentare, per me fino a ora era come se avessi la sensazione di dischi sempre freddi. E’ molto strano, ma quest’anno è così”.
Proprio per raddrizzare una stagione che per ora si può definire solo “un po’ così”, Bagnaia ha macinato chilometri nel test di ieri. E, almeno per quanto riguarda la nuova carena portata da Ducati, s’è trovato perfettamente d’accordo con il compagno di squadra. “Non credo – ha concluso - che porteremo al Mugello la nuova carena, perché ha dei pro e dei contro. E’ vero che gli aspetti positivi sono di più, ma bisognerà probabilmente cambiare il setup per farla performare al meglio e in questo momento non voglio tornare a fare modifiche e destabilizzare tutto di nuovo. Poi adesso faremo un test a Barcellona con Pirro e sarà importante che anche lui ci macini un po' di chilometri, per capire cosa può dirci a riguardo. Nel programma del test, oltre la carena dovevo provare anche il forcellone, ma è difficile trarre delle conclusioni quando provi qualcosa che può alterare l'aderenza della gomma posteriore su una pista come Aragon. Comunque sono stato veloce anche con gomme usate, migliorando il mio tempo sia al mattino che al pomeriggio nel mio ultimo run. Anche sul forcellone, però, ho riscontrato dei pro e dei contro: il grip è più progressivo, ma tende a far muovere un po' di più la moto. n generale sono comunque molto soddisfatto e contento di questo test. La confidenza sta piano piano tornando e questa era la cosa fondamentale”.