Marc Marquez è carico a pallettoni e Pecco Bagnaia idem. Però chi è stato questa mattina alla presentazione del Team Lenovo Ducati 2025 può confermare che quello che va già a pieni giri in Ducati è un altro: Davide Tardozzi. Sarà l’anima da pilota e il sangue romagnolo, ma il manager di Borgo Panigale ha dato l’impressione di uno che se potesse sposterebbe a capocciate le lancette dell’orologio fino a arrivare direttamente alla data in cui si comincerà a fare sul serio a Sepang. Se non addirittura a saltare pure i test per cominciare subito a fuoco dalla Thailandia. E il passato o la voglia di riprendersi quell’1 che adesso sta sul cupolino di una Aprilia c’entrano solo come conseguenza e non certo come motivazione. Perché la consapevolezza, adesso, è di avere nel box, con gli stessi colori, il doppio sogno di chiunque: Pecco Bagnaia e Marc Marquez.
C’è stato un prezzo da pagare – ha ammesso dopo aver regalato proprio a MOW un po’ del suo tempo - però avere Marc e Pecco in squadra credo che sia intanto un orgoglio e poi vedremo alla fine dell'anno, della stagione, se avremo avuto ragione o meno. Dire oggi se abbiamo fatto la miglior scelta? Ti dico sì, ma se l'abbiamo fatta anche per i risultati ce lo diremo a fine stagione.
Quale sarà la bega più difficile da gestire tra questi due? La quiete nel box? E quale è il lavoro più grande che dovete fare?
L'ho detto e l'ho stradetto: abbiamo due campioni che sono anche due ragazzi intelligenti e hanno un forte rispetto l’uno dell'altro. Questa è la cosa che ho visto e verificato in questi giorni, ma già anche a Barcellona, e è un vero rispetto. Questo già mi fa sentire più tranquillo, perché alla fine lavorare con due ragazzi del genere è più facile che avere un ragazzino alle prime armi a cui devi insegnare tutto, cercando di metterlo sulla buona strada. Quando ti arriva un 8 volte campione del mondo con l’umiltà di uno che non ha mai vinto una gara è qualcosa che ti rende tranquillo.
Pecco è un po' l'uomo di Valentino. La sua VR46 è factory supported Ducati, però con Marc non è che corra proprio buon sangue. Secondo te, dentro, cosa pensa Pecco di questa storia di avere Marc dall'altra parte del box?
Pecco è un ragazzo che pensa con la sua testa: se la VR46 ha delle opinioni non è detto che siano le opinioni di Pecco. E’ qualcosa che lascia il tempo che trova, poi è chiaro che Pecco è riconoscente a Valentino Rossi che sicuramente lo ha aiutato moltissimo per arrivare dove è adesso. Ma Pecco, essendo un ragazzo onesto e anche riconoscente, non è detto che debba essere d'accordo su tutto. Pecco pensa con la sua testa. Sì, fa la sua strada e le sue cose. Assolutamente. E se ha da dire una cosa a Valentino o non è d'accordo con Valentino non è che non glielo dice.
Marc ha quasi un po' messo le mani avanti, dicendo di avere tutto da imparare da Pecco. Però alla fine sono loro due che devono giocarsela e lo sanno, hanno questo peso sulle spalle…
Marc ha detto di non sentirsi il numero uno e questo rafforza il concetto: è un ragazzo umile pur avendo vinto otto mondiali. E non è di certo stupido: Pecco sono cinque anni che è con noi, ormai quattro nel team ufficiale, per cui è chiaro che ha qualcosa di più rispetto a Marc per quella che è la gestione Ducati, per quella che è la conoscenza della moto e del team. E Marc, con assoluta intelligenza, ha detto che deve imparare qualcosa.
Questi faranno sempre primo e secondo, secondo e primo. E il terzo secondo te chi sarà?
Intanto spero che tu abbia ragione, ma non è così scontato. Il terzo non lo so, spero sia un altro pilota Ducati. Ma penso anche a Acosta, Martin e Quartararo. Io penso che Martin in questo momento possa essere più forte degli altri avversari, però sicuramente Acosta e Quartararo sono due piloti fortissimi, ma dipenderà anche dal supporto che avranno dalla moto.
Sulle moto come vedi adesso la scala di valori? C'è l'Aprilia a seguire?
Aprilia ha dimostrato di essere competitiva, vediamo con l'arrivo di Fabiano (Sterlacchini, ndr) come potrà progredire. Noi sappiamo che Fabiano è un tecnico molto capace: ha imparato moltissimo essendo stato il braccio destro di Gigi per sette anni. E’ chiaro che ha know Ducati, metodo Ducati e intelligenza sua. Fabiano è un ragazzo capace, intelligente e molto preparato; vedremo cosa farà e come svilupperà la moto che già andava bene. Non dimentichiamoci che in alcune gare l'Aprilia era quasi imbattibile.
Di questa crisi di KTM invece cosa pensi? Come la vedi sportivamente?
Dico semplicemente che mi dispiace, soprattutto per i lavoratori che sono rimasti a casa. Sportivamente non so cosa succederà, penso che in questo momento non lo sappiano nemmeno loro, però parlare di KTM non mi sembra corretto, perché non conosco bene la situazione.
Allora torniamo a Ducati e a Bagnaia e Marquez. Anche se loro due, più o meno, sembrano molto d’accordo su tutte le questioni tecniche, sareste disposti eventualmente a portare avanti due strade di sviluppo se dovesse essere necessario?
Assolutamente sì: noi siamo capaci di farlo. Gigi e gli altri tecnici Ducati hanno l'assoluta potenzialità di seguire due strade diverse se i piloti vorranno prendere linee di sviluppo differenti per la moto. Ma io non credo succederà se penso a quello che ho visto nel test di Barcellona. Però, qualora si rendesse necessario, non c'è nessun problema
Un'ultima domanda: cosa ti piace di più di Marc? E cosa di Pecco?
Di Marc la schiettezza nel rapporto e la professionalità: è veramente incredibile vederlo lavorare. Di Pecco la voglia di continuare a crescere sempre e migliorarsi