Era il 14 agosto del 2011 quando Marco Simoncelli salì per la prima volta sul podio della MotoGp: durante quella gara in cui a vincere fu Stoner, il ventitreenne si classificò terzo dietro a Dovizioso.
Il padre del Sic, Paolo, ricorda come il podio fosse un obiettivo di lunga data ma che, siccome sfuggiva, il pilota pur di centrarlo decise di accontentarsi del gradino più basso.
“Dopo invece ha sempre voluto esagerare – dice Paolo Simoncelli al Corriere Romagna – ed è diventato una leggenda. Lasciando qualcosa di incredibile. Perché arrivava alle persone, era vero e non si dava mai per vinto, trasformando anche i momenti no in energia pura”.
Simoncelli, infatti, nella sua carriera interrotta prematuramente dalla tragica scomparsa avvenuta il 23 ottobre di quello stesso anno in Malesia, ha collezionato 151 Gp, 14 vittorie, 31 podi e 15 pole, senza dimenticare il titolo mondiale vinto nel 2008 quando correva in 250.
La sua eredità e il suo altruismo hanno però continuato a battere attraverso la sua Fondazione e i progetti portati avanti, come “Casa Marco Simoncelli”, una struttura realizzata lo scorso anno a Coriano destinata ai giovani disabili: “Il pensiero più terribile per quei genitori è non sapere chi si prenderà cura dei loro figli, quando moriranno”.
Paolo Simoncelli ha inoltre spiegato che la gestione della struttura è stata affidata alla Piccola famiglia di Montetauro, luogo che Marco visitò nel 2008 “in veste ufficiale”, poiché da dopo quell’incontro nacque un sincero legame.
Il padre del Sic ha commentato anche il ritiro di Valentino riflettendo su come le cose nella vita vadano avanti e di come il Dottore abbia fatto la scelta giusta al momento giusto.
Nel mentre sono iniziate le riprese del documentario su Marco per il quale la famiglia ha messo a disposizione dei materiali privati: “Quando parli di lui, alla gente si illuminano gli occhi e senza inciampare in toni retorici, ricorda il suo sorriso schieno. Infatti è sempre rimasto con i piedi per terra, sennò avrebbe preso dei gran calci”, dice scherzando il padre, rimarcando i valori trasmessi in famiglia.
Per quanto riguarda i progetti futuri della Fondazione invece verrà costruita la sede per la cooperativa ferrarese “Il frutto dell’albero” che supporta ragazzi autistici. L’unica richiesta fatta a riguardo è che ci sia la foto di Marco come sul muro esterno del complesso di Coriano poiché quell’immagine racchiude l’essenza del Sic stesso: in moto con le braccia sollevate a mezz’aria. La testa leggermente inclinata, l’espressione sognante e tranquilla.
Eccola qui sotto.